Roberto Zoia, presidente del Cncc-Consiglio nazionale dei centri commerciali, ha ricordato al Legal Forum 2022 l'importanza dell'eCommerce omnichannel

Roberto Zoia, presidente del Cncc-Consiglio nazionale dei centri commerciali, ha detto due cose molto importanti nel corso del Legal Forum 2022, la prima edizione post Covid, la quinta in assoluto dal 2016. Prima cosa, è che manca tuttora una legislazione nazionale sui centri commerciali. In molte normative regionali non si parla nemmeno di centri commerciali, ma di grandi strutture di vendita: una definizione un po' larga, che equivale concettualmente a “universo”. Secondo Zoia questo problema ha origine nella legge Bersani, che, aspetti positivi a parte, ha posto le basi per la frammentazione regionale del quadro normativo.

La seconda osservazione riguarda l’eCommerce: “Noi non siamo contro l’eCommerce, anzi; noi distinguiamo l'eCommerce buono da quello cattivo”. Originale, bisogna dire, questa distinzione, un po' manichea, dell'eCommerce, con metafore stile colesterolo (c'è quello buono, e quello cattivo). L'eCommerce buono, per Zoia, è il retail omnichannel, quello cattivo è identificato per antonomasia con il più famoso dei colossi pureplayer. “Il nostro settore aspira a una situazione di pari opportunità tra commercio fisico e online sul piano economico e fiscale, e su quello operativo e organizzativo, non come accade oggi, per esempio, nel periodo dei saldi durante il quale dobbiamo gestire almeno 20 calendari per non parlare dei permessi comunali, mentre Amazon fa un click e ha fatto la giornata nazionale”. Sono temi, come vedremo, sul tavolo di discussione per una riforma sulla concorrenza nel commercio al dettaglio.

Ma non v'illudete che a Palazzo Visconti, Milano, si sia parlato solo di questo. Molti i temi trattati nel corso del Legal Forum. Lo stesso Roberto Zoia ha precisato nella sua premessa al convegno la numerosità degli argomenti “apparentemente distinti, ma in realtà legati da obiettivi che puntano a un interlocutore comune: il cliente e la comunità di riferimento del centro: comunità anche energetica quale è il centro commerciale nei fatti, anche se non è ancora riconosciuto come tale".

Da sin. Roberto Pimpinelli, Franco Guastella, Maryse Beucher, Caterina Liori, Letizia Cantini, Roberto Zoia

Gli hashtag del convegno 2022 potrebbero essere, infatti, almeno una decina: #covid19 #sicurezza #legislazione #leggesulcommercio #affitti #Esg #sostenibilità #riformadelprocessocivile #valutazioni #eCommerce #omnichannel #digital #digitalinnovation #bigdata #crm. A quanto siamo? 15 hashtag. E dobbiamo aggiungere #cliente #fidelizzazione se consideriamo il discorso, molto interessante, di Roberto Pimpinelli, Teddy Group (Terranova, per intenderci) sulla fidelizzazione e su come usare in modo intelligente i dati per migliorare una strategia commerciale e di posizionamento retail. E il convegno si è concluso con il dono di un libro a Roberto Zoia: titolo del libro? “Il cliente al centro”. Come dire: ce n’è di strada da fare ancora sul terreno dello scambio dati tra insegne/tenant e proprietà/gestione.

Fabio Seregni (in piedi) e Stefano Cazzato

Ma durante la pandemia al centro del rapporto tra proprietà/società di gestione e tenant non stava lo scambio e l'uso dei dati, ma una questione ben più urgente che ha dato parecchio lavoro agli studi legali: le rinegoziazioni dei contratti e i contenziosi. Da questo tema è partito il convegno per poi articolarsi in altri e diversi argomenti, non meno urgenti: dal quadro giurisprudenziale-normativo delineatosi negli ultimi due anni (2020-2021) in seguito alla pandemia, illustrato molto dettagliatamente da Fabio Seregni dell’omonimo studio legale, e da Stefano Cazzato di Momi, all’attuale progetto di riforma del processo civile e gli impatti sui centri commerciali, descritto da Antonello Cioffi; dal concetto di centro commerciale come “comunità energetica” alla sostenibilità declinata sui criteri Esg, ormai determinante anche nella valutazione dell’immobile come ha ricordato Savino Natalicchio, presidente della Commissione Valutazioni del Cncc. Per arrivare a tutta l’area digital sulla quale il Cncc sta lavorando attraverso l’apposita commissione Digital e Innovation, creata due anni fa, e presieduta da Letizia Cantini. Questi sono alcuni dei temi portanti in discussione e in cantiere nell'attuale panorama dei centri commerciali. La sostenibilità e l'Esg sono senza dubbio fra gli argomenti più importanti considerando anche il Pnrr: non è, tuttavia, emerso chiaramente qual è il livello di autosufficienza energetica dei centri commerciali oggi. Ammesso che questa condizione sia tecnicamente possibile per l'intero centro commerciale, e quindi non solo limitatamente alle parti comuni, galleria compresa.

Mario Mauri, direttore sales and energy solutions di Sorgenia, consiglia vivamente ai centri commerciali di andare verso la comunità energetica. Perché una property dovrebbe creare una comunità energetica? "Per aumentare il valore dell'immobile (anche in termini di sostenibilità Esg), per ridurre la dipendenza da fonti fossili, per ridurre l'impatto delle bollette, e per aumentare l'appetibilità del centro agli occhi degli operatori" spiega Mauri.

I vantaggi non mancano anche se a investire è una ESCo: per la property sono: nessun investimento iniziale, ricavi da cessione di superficie, aumento dell'immobile anche in termini di Esg, e naturalmente la riduzione di dipendenza da fonti fossili. In questo caso la property mette a disposizione della comunità l'impianto.

Le sollecitazioni delle istituzioni europee (e italiane) 

Oggi in Italia, osserva Roberto Zoia, non c’è più un ministero specifico per il commercio e questo rappresenta un forte gap per il nostro paese. Non c’è da almeno 25 anni. L’attuale Mise (ex Attività Produttive) è il frutto indiretto della riforma Bassanini del 1999, ma è vero che un paese come l’Italia, così ricco di tradizioni e tipologie di commercio, dovrebbe recuperare una vocazione alla specializzazione per comparti. Il Cncc siede, comunque, al tavolo permanente del Mise sulla concorrenza. Il progetto di riforma della legge sul commercio deve confrontarsi con alcuni problemi segnalati a livelli europeo, ma anche nazionale, come ha ricordato Guido Inzaghi, presidente della Commissione diritto amministrativo del Cncc: "Secondo il Consiglio dell'Unione europea in Italia permangono ostacoli rilevanti alla concorrenza nel commercio al dettaglio, da superare anche mediante una nuova legge annuale sulla concorrenza -spiega Inzaghi-. Secondo la Commissione europea, nessun progresso è stato compiuto dall'Italia nell'affrontare le restrizioni alla concorrenza, che restano elevate nel commercio al dettaglio". E in questa direzione vanno le raccomandazioni dell'Agcm (Autorità garante per la concorrenza e il mercato) "di introdurre nell'ambito della legge annuale sul mercato e la concorrenza, misure volte alla rimozione degli ostacoli al commercio al dettaglio". E tra le finalità del del in materia di concorrenza nel commercio al dettaglio c'è anche quella di introdurre misure di flessibilità e semplificazione che consentano di ridurre il divario esistente tra le regole valevoli per il commercio fisico e quello elettronico.

PRINCIPALI TEMI DEL LEGAL FORUM 2022

  • Asimmetria concorrenziale tra commercio fisico e online
  • Sostenibilità, Esg, centri commerciali come comunità energetica
  • Esg e impatti su valutazioni dei cespiti
  • progetto di riforma della legge sul commercio
  • proposta di riforma del processo civile
  • digital innovation
  • big data & Crm

 

 

 

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