Arte urbana, nuove opere a cielo aperto al Prologis Park di Bologna

Etnik - Carosel (Cool Tour) credit Andrea Martiradonna - Bologna
Cresce il Museo di arte urbana a cielo aperto promosso da Prologis con la collaborazione di Interporto Bologna: da giugno ospiterà 15 opere

Sono 11 le nuove opere che verranno realizzate al Prologis Park Interporto Bologna. Cresce così il Museo di arte urbana a cielo aperto promosso da Prologis nel 2023 grazie anche alla collaborazione di Interporto Bologna SpA, che da giugno ospiterà complessivamente 15 opere di arte urbana. L’ingresso al museo è gratuito, tutti i giorni dell’anno, giorno e notte. Ogni opera presente nel parco logistico è accompagnata da un QR code che permette ai visitatori di accedere direttamente dai loro smartphone ad un’audio guida che illustra l’opera e presenta l’artista. Le 11 nuove opere dialogano con le quattro realizzate nel 2023: Panorama vibrante di Joys che con i suoi 2.000 metri quadrati è la più grande opera d’arte urbana mai realizzata in Italia; Bologna 01 di Moneyless; Carosello di Etnik e Bella bugia o brutta verità di Zed1.

Zed1 - Bella bugia o brutta verità (foto credit: Andrea Martiradonna) Bologna

A differenza delle quattro opere già presenti sulle grandi facciate degli edifici adibiti alla logistica, gli artisti impegnati in questa nuova fase realizzeranno i loro lavori utilizzando dei container messi a disposizione da Interporto Bologna SpA posizionati in diversi punti del parco logistico creando un dialogo tra l’esistente e il nuovo. Obiettivo di questa seconda fase elaborata dal curatore Enrico Sironi “Hemo” è ampliare gli stili presenti nel Museo di Arte Urbana rappresentando la maturità raggiunta da questa forma d'arte. L’arte urbana è già affermata non solo come una delle poche autentiche forme di arte veramente contemporanea ma anche come strumento espressivo di trasformazione di città e luoghi, frutto di commissioni pubbliche e private, e il suo linguaggio contribuisce a migliorare la percezione degli spazi, spesso invitando i cittadini a riflettere su temi di attualità.

I concetti che Prologis ha fornito agli artisti quali fonte di ispirazione e fil rouge del Museo di Arte Urbana sono: centralità del cliente, cambiamento attraverso l’innovazione, cultura e talento, integrità, mentorship, passione, coraggio, lavoro di squadra, cambiamento futuro, impegno, natura, sostenibilità.

11 nuovi artisti per un’arte urbana inclusiva

Gli 11 artisti impegnati in questa nuova fase del progetto sono Giorgio Bartocci, attivo da oltre venti anni come writer, muralista e designer; SteReal, che dal business e la finanza è passata all’arte sviluppando una passione per il writing; Luca Font, riconosciuto a livello internazionale, tra i primi a trasformare il suo approccio tradizionale ai graffiti in uno stile che abbraccia fortemente la grafica e la tipografia; Mr.Thoms, uno degli street artist italiani più conosciuti; Caktus & Maria, duo composto da Vincenzo Mastroiorio e Maria che da oltre vent’anni approfondisce il suo percorso creativo attraverso l’Aerosol Art; Gio Pistone, artista romana conosciuta per la rappresentazione di figure di fantasia tendenti al mostruoso, caratterizzate da colori molto netti e forti; Cheris, street artist, tatuatrice e pittrice che fonde le sue diverse esperienze nell’arte urbana; Ale Senso, artista nell’ambito dell’arte pavimentale; Nulo, uruguaiana, prima artista straniera coinvolta nei progetti promossi da Prologis, che si caratterizza per un’estetica astratta, bidimensionale che tende alla semplificazione acuta; Kiki Skipi, che ambienta le sue opere nel mondo del fantastico con protagoniste donne senza volto; Hemo, curatore del percorso e artista riconosciuto per il suo stile unico che combina scritte e forme organiche.

 

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