Gruppo Campari annuncia i risultati finanziari 2016

Campari in Olanda

Il Gruppo Campari ha chiuso il 2016 con un utile netto di 166,3 milioni, in diminuzione del -5,2% dai 175,4 milioni dell'analogo periodo dello scorso anno. In crescita invece le vendite a 1.726,5 milioni di eruo (+4,2%, variazione organica +4,7%). L’effetto di consolidamento dell’acquisizione Grand Marnier è stato pari a 81,5 milioni sulle vendite e 16,1 milioni sull’EBIT rettificato, inclusi nella crescita esterna del Gruppo

Il Margine di contribuzione risulta di 676 milioni (+7,2%, variazione organica +5,8%, 39,2% delle vendite). L'Ebitda rettificato è stato pari a 405,3 milioni, in aumento del +6,6% (+4,4% variazione organica), pari al 23,5% delle vendite. L'Ebit rettificato e' stato 352,5 milioni, in aumento del +6,0% (+3,6% variazione organica), pari al 20,4% delle vendite.

Il dividendo annuale proposto per l’esercizio 2016 è di 0,045 per azione, invariato rispetto al dividendo distribuito l’anno precedente, rettificato sulla base del frazionamento azionario proposto.

Gruppo-Campari-Bob-Kunze-Concewitz“Nel 2016 abbiamo continuato a generare una solida crescita per tutti gli indicatori di performance, sia complessiva che organica – ha affermato Bob Kunze-Concewitz, chief executive officer Gruppo Campari. Abbiamo raggiunto questi risultati grazie all’andamento sostenuto e superiore alla crescita media del Gruppo dei brand a priorità globale e regionale nei principali mercati sviluppati a elevata marginalità. Questa performance ha contribuito a compensare le sfide nei mercati emergenti e la contrazione del business non core e a bassa marginalità dello zucchero in Giamaica. La progressione favorevole della marginalità operativa, in parte mitigata da una maggiore crescita in alcuni mercati emergenti a minore marginalità (Argentina e Russia), è stata raggiunta grazie alla consistente implementazione della nostra strategia di crescita, portando a un continuo miglioramento del mix delle vendite per brand e per mercato, in linea con i nostri obiettivi. Il business ha inoltre beneficiato dell’effetto perimetro positivo, in linea con le aspettative, guidato da Grand Marnier, al netto delle cessioni di business non strategici e a minore marginalità. Guardando al 2017, le prospettive rimangano sostanzialmente bilanciate. Con riferimento al quadro macroeconomico, riteniamo che l’incertezza del quadro politico nei mercati sviluppati, e le difficoltà nei mercati emergenti possano influenzare i trend di consumo e delle valute.”

“Rimaniamo comunque fiduciosi – ha proseguito Kunze-Concewitz - nel conseguimento di una performance positiva e profittevole del business sull’anno, guidata dalla crescita sostenuta del nostro portafoglio premium, che farà leva sulla rafforzata struttura distributiva e sugli investimenti in brand building. In particolare, in termini di driver di crescita, ci aspettiamo che la continua performance superiore alla media del Gruppo delle priorità globali a elevata marginalità nei principali mercati sviluppati e il progressivo recupero del business dello zucchero in Giamaica, possano continuare a guidare l’espansione del margine operativo lordo. Tale effetto potrebbe essere mitigato da un atteso aumento dei costi dei materiali (quali inflazione nei mercati emergenti e prezzo dell’agave).”

“Inoltre – conclude il manager - ci aspettiamo che gli investimenti in brand building subiscano un’accelerazione, sia per una maggiore pressione sulle marche a priorità globale nei mercati ad alto potenziale e in quelli in fase di sviluppo, con un maggiore focus in campo digitale; sia per l’effetto dovuto al perimetro, a seguito dell’uscita del Gruppo dal business dei vini fermi (a bassa intensità di spese di marketing). Ci aspettiamo che tale accelerazione possa essere maggiormente visibile nella prima parte del 2017, per effetto della tempistica di alcune importanti campagne avviate di recente. Contestualmente, ci aspettiamo un aumento nella crescita dei costi di struttura nella prima parte del 2017, con una normalizzazione prevista nella seconda metà dell’anno, principalmente per effetto delle iniziative di rafforzamento della rete distributiva. Infine, il business beneficerà sull’anno intero del consolidamento di Grand Marnier, grazie alla rafforzata rete distributiva negli Stati Uniti e all’avvio dell’esecuzione della strategia di rilancio del brand. Da ultimo, l’effetto perimetro, che includerà il contributo di Grand Marnier fino alla prima metà dell’anno, rifletterà altresì l’uscita del Gruppo da business non strategici e a minore marginalità (quali vini fermi e agency brand). In particolare, ci aspettiamo che tali cessioni abbiano un effetto netto negativo complessivamente pari a € 40 milioni sulle vendite e € 4 milioni sull’EBIT, con un effetto accrescitivo sui margini operativi consolidati.”

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