Il Cbre Real Estate Market Outlook 2024 prevede per l'Italia un recupero degli investimenti, soprattutto a partire dal secondo semestre 2024

CBRE (di seguito Cbre), leader globale nei servizi e negli investimenti in commercial real estate, ha presentato il Real Estate Market Outlook 2024, realizzato dal Team Research di Cbre e rivolto agli operatori del mercato immobiliare.

Cbre: il mercato del commercial real estate si prepara alla ripresa
da sin. Silvia Gandellini (Head of Capital Markets di CBRE Italy); Jos Tromp (Head of Business Development Continental Europe, Head of Research & Data Intelligence Continental Europe di CBRE), Cristiana Fragola (Head of ESG and Sustainability Italy CBRE Italy); e Giulia Ghiani (Head of Research & Data Intelligence Italy CBRE Italy)

Le prospettive dell’economia italiana rimangono moderatamente positive, sostenute dal graduale rientro dell’inflazione, nonostante il rallentamento della crescita globale e le persistenti tensioni geopolitiche. Il mercato del commercial real estate si lascia alle spalle un 2023 caratterizzato da una frenata dei volumi d’investimento europei e da repricing significativi trasversali a tutte le principali asset class.

In attesa di un futuro taglio dei tassi d’interesse, il sentiment nei mercati dei capitali europei per il settore immobiliare sta iniziando a migliorare, un miglioramento che si tradurrà probabilmente in un aumento dell’attività di acquisto e vendita nell’ultima parte del 2024 -commenta Jos Tromp, Head of Business Development Continental Europe, Head of Research & Data Intelligence Continental Europe di CBRE-. Questo sentiment è supportato dai solidi fondamentali del mercato -occupier, vacancy limitata e attività di sviluppo contenuta- aspetti da non dare per scontati nella fase del ciclo immobiliare in cui ci troviamo oggi".

Anche in Italia, nonostante il rallentamento dell’inflazione rafforzi la prospettiva di una normalizzazione delle politiche monetarie, il processo di repricing osservato a partire dalla seconda metà del 2022 non si è ancora del tutto concluso e continuerà a contenere la nascita di nuovi investimenti nel corso della prima metà del 2024.

Le prospettive a medio-lungo termine di tassi d’interesse superiori a quelli della prima metà del 2022 continueranno a spingere gli investitori verso la ricerca di nuovi equilibri rischio-rendimento, alimentando l’interesse per operazioni con profili di rischio più pronunciati, come le asset class Alternative e operational real estate (OPRE) supportate da solidi fondamentali dell’industria di riferimento (hotel, healthcare, data center, infrastrutture) o in mercati regionali ancora poco esplorati.

Parallelamente, le strategie più difensive continueranno a concentrarsi su acquisizioni in mercati primari con comprovata capacità di conservare valore nel tempo e forte domanda da parte degli occupier, soprattutto se supportate da buone prospettive di crescita della redditività degli immobili a fronte di limitati volumi di capex. I fondamentali dei mercati occupier rimangono solidi e continueranno a tenere alto l’interesse degli investitori, ma il rallentamento della crescita economica previsto per il 2024 potrebbe attenuare la domanda di spazi in alcune asset class.

È atteso, inoltre, un consolidamento del focus degli investitori su operazioni di valore ambientale e sociale per assicurare maggiore liquidità ai propri investimenti, sia in fase di raccolta e finanziamento sia in fase di exit.

“I volumi di investimento del 2023 riflettono una frenata trasversale a tutti i principali settori del mercato immobiliare italiano (-44% rispetto allo 2022), in un contesto di rallentamento dei mercati real estate globali –aggiunge Giulia Ghiani, Head of Research & Data Intelligence di CBRE Italy-. Inoltre, le politiche monetarie restrittive della BCE avviate nella seconda metà del 2022 hanno provocato una forte riduzione dei capitali destinati al mercato immobiliare, in particolare a causa dell’incertezza sulla dinamica futura dei prezzi degli immobili e del deterioramento delle condizioni di accesso al finanziamento. Per il 2024 ci aspettiamo un recupero degli investimenti, favorito dal raggiungimento di nuovi equilibri sulle le aspettative di prezzo degli investitori e dal miglioramento delle condizioni di accesso al credito e sostenuto dagli ottimi fondamentali dei mercati occupier”.

Analizzando invece le intenzioni degli investitori per il 2024, l’Italy Investor Intentions Survey 2024 (l’indagine realizzata da Cbre Italia, su un campione di 238 investitori domestici e internazionali per comprendere le strategie d’investimento nel real estate per il 2024) evidenzia come rimanga saldo l’interesse degli investitori verso le asset class Hotel (16% delle preferenze) e residenziale (26%), mentre la maggior parte degli intervistati ribadisce, ancora più che gli scorsi anni, il proprio interesse per il settore Industrial & Logistics (37%).

Dall’indagine emerge, inoltre, come gli investitori si aspettino ulteriori repricing nel corso del 2024 rispetto ai valori del primo trimestre 2022, ma per le asset class Hotel, Residenziale e per gli Uffici di Grado A in mercati primari il riallineamento tra le aspettative di prezzi di venditori e potenziali acquirenti appare ormai prossimo.

Tra le asset class Alternative, si rileva un forte interesse degli investitori verso gli studentati (Student Living), i data center e il senior living, mentre un fattore che accumuna tutti gli investitori è l’attenzione verso il miglioramento delle performance di sostenibilità, ambientale e sociale dei propri asset immobiliari. In questo momento solo l’1,7% del campione dichiara, infatti, di non avere una strategia ESG.

L’attuale processo di price discovery richiederà probabilmente ancora un po’ di tempo prima che si giunga a un nuovo incontro tra domanda e offerta –commenta Silvia Gandellini, Head of Capital Markets & AT High Street di CBRE Italy-. I risultati dell’Investor Intentions Survey 2024 mostrano, da un lato, un atteggiamento ancora cauto degli investitori; dall’altro, un forte interesse a investire in settori con ottimi fondamentali in crescita e asset class alternative, adottando politiche di sostenibilità sempre più ambiziose e in grado di creare impatti positivi sia dal punto di vista ambientale che sociale”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome