De Molli (Thea): i vantaggi dei produttori di mdd dalla relazione con la gdo

Le anticipazioni di Valerio De Molli sul report che sarà presentato a Marca 2024: i numeri della mdd e il rapporto tra industria e gdo

Prodotti di marca e prodotti a marchio del distributore (mdd): entrambi sugli scaffali della gdo, condividono in parte anche le imprese produttrici, i cosiddetti mdd partner, nonostante siano caratterizzati da strategie e logiche molto diverse. Nella conferenza stampa di presentazione della fiera Marca 2024, fiera che seguiremo nel nostro gdoweekreport, Valerio De Molli, managing partner e ceo di The European House-Ambrosetti ha inquadrato lo scenario macroeconomico nel quale interagiscono industria e distribuzione, fornendo i dati sulle aziende copacker presenti alla fiera. Quest'anno saranno 1.200, erano 10 il primo anno della fiera 20 anni fa, e nel 2024 ne sono entrare 240 nuove.

Quali vantaggi gli mdd partner ricavano dalla relazione con la distribuzione moderna?

La survey ha dato questi risultati

44,6% la crescita del fatturato
37,5% la continuità e stabilità delle relazioni commerciali
30,4% gli elevati standard di qualità e sicurezza alimentare
19,6% la ricerca e sviluppo
12,5% la saturazione della produzione
10,7% la valorizzazione delle produzioni locali
7,1% l'accesso a mercati internazionali
5,4% prodotti ad alto contenuto di sostenibilità

Lo scenario macroeconomico impatta sulle aziende per numerosi aspetti. Il primo è la pressione inflattiva sui prezzi delle materie prime.

La sostenibilità già apparsa nelle risposte sui vantaggi della relazione con la distribuzione moderna domina nelle direzioni strategiche delle mdd partner. Per adattarsi ai cambiamenti negli stili di consumo la percentuale più elevata ha fatto ricorso a prodotti a elevata sostenibilità, il 26,8%.

La mdd dunque promuove il green e, dalle risposte emerge, anche la diffusione dei prodotti tipici del made in Italy, sia in Italia che all'estero. Dato confermato anche dalla crescente adesione dei buyer stranieri all'evento Marca. Quest'anno saranno oltre 250, con un importante riconoscimento del brand Marca anche all'estero.

Lo scenario macro economico in Italia

Il paper evidenzia 17 fattori di crisi e di discontinuità che per la prima volta si sono presentati contemporaneamente. Ripercorrendo gli anni, dal 2020, ecco il quadro.

Il 2020 che è stato il quarto peggiore anno sotto il profilo economico in 150 anni di storia d'Italia, per ovvi motivi, con Pil in calo del -8.9% (nel 1945 era -19,3%). Il rimbalzo inconsueto per l'Italia nel 2021, superiore alla media europea, +6,6%, ma già nel 2022 l'Italia torna ben sotto i tassi di crescita di Paesi come Germania, Francia e Spagna. Il 2022 annus horribilis per le anomalie termiche e pluviometriche, con il conseguente impatto sui consumi, soprattutto quelli del quintile più povero della popolazione. L'agricoltura ha subito un danno stimato in 5,6 miliardi di euro che ha riguardato soprattutto i comparti cerealicolo, degli ortaggi, della frutta e del vino.

Il 2023 è il secondo peggior anno nella storia a livello climatico, in Europa l'anno più caldo di sempre. La sola alluvione in Emilia-Romagna ha causato danni stimati tra i 7 e i 10 miliardi di euro e il 42% della superficie agricola della Regione coinvolta dal disastro. L'incremento dei costi energetici, anch'essi hanno colpito i redditi, mentre le politiche monetarie restrittive della Banca Centrale Europea hanno colpito le imprese.

Il tutto ha impattato sui consumi incomprimibili delle famiglie facendo frenare i consumi. E poiché i consumi rappresentano il 58,6% del Pil, questo aspetto riguarda tutti. Questi scompensi hanno ampliato il gap di competitività dell'Italia rispetto agli altri Paesi: con gli Stati Uniti, l'incidenza del Pil pro capite dal 1990 è dimezzata. In generale, l'Italia ha un saldo commerciale in costante peggioramento rispetto alle materie prime agricole.

La filiera delle imprese legate alla gdo con la mdd

Le imprese attivate dalla distribuzione moderna alimentare sono numerose e varie: 15 settori e 37 sotto-settori. In tutto il valore che la distribuzione sostiene è pari a 204 miliardi di euro, pari al 12% del Pil italiano. Di questi, la distribuzione moderna in senso stretto vale 25,9 miliardi, mentre 178,2 miliardi sono prodotti dalle filiere attivate a monte, nell'agroalimentare e nell'intermediazione.

Tra le filiere in Italia, è tra quelle che crescono di più, +6,4% nel 2022 rispetto al 2021. Le imprese legate sono soprattutto quelle che realizzano i prodotti a marchio privato, la cui quota di mercato nel 2023 è arrivata al 31,5% (gdo + discount).

35,9 miliardi di euro è il fatturato degli mdd partner
pari al 20,8% del fatturato dell'industria alimentare
+6,5% è la crescita del fatturato degli mdd partner dal 2013
+3,4% è la crescita del fatturato dell'industria alimentare dal 2013
29,7% incidenza degli investimenti sul fatturato 2022 per gli mdd partner
3,4% incidenza degli investimenti sul fatturato 2022 per l'industria alimentare

Maggiore è la quota di mdd prodotta dall'azienda, più questa cresce e maggiori sono gli investimenti che è in grado di sostenere. I valori più alti si ottengono per le aziende che producono mdd per oltre il 50%, fino all'80% e oltre della loro produzione.

La crescita della mdd nel 2023

Mdd forte a valore e volume, crescita a doppia cifra nel 2023

De Molli mdd gdo- De Molli mdd gdo

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