Confcommercio: un contratto più flessibile

Il contratto nazionale del commercio, appena rinnovato, prevede alcune innovazioni soprattutto in materia di flessibilità oraria

Mentre i lavoratori del settore ristorazione, alberghi, bar, agenzie di viaggio, sono ancora in alto mare (previsto sciopero per il 15 aprile), il nuovo contratto nazionale del terziario, della distribuzione e dei servizi sottoscritto da Confcommercio con  Filcams-CgilFisascat-Cisl e Uiltucs-Uil il 30 marzo con decorrenza 1° aprile 2015, registra i primi consensi dalle associazioni regionali, come la Puglia. "In una fase ancora critica per il nostro Paese -commenta Francesco Rivolta, direttore generale e presidente della commissione sindacale di Confcommercio imprese per l'Italia - questo accordo, che rinnova il più grande contratto nazionale applicato nel settore privato, dà riposte certe e concrete, indispensabili ad accompagnare la possibile ripresa, introducendo importanti novità sul versante della  flessibilità e del mercato del lavoro per le imprese e i lavoratori, in un equilibrio complessivo dei costi per il prossimo triennio."

Possibilità di ampliamento nell'orario settimanale
L'accordo vige fino al 31 dicembre 2017 e prevede un aumento a regime di 85 euro lordi distribuiti in 5 tranche. Fra le novità, il contratto a tempo determinato per il sostegno all'occupazione e la semplificazione nella flessibilità della  distribuzione dell'orario. Per esempio, il titolare potrà chiedere al dipendente, previo preavviso di 15 giorni, di lavorare 44 ore settimanali anziché le 40 canoniche, programmando il recupero dell'orario supplementare nei 12 mesi successivi. Le parti hanno recepito l'accordo sulla Governance del 2014 per il riordino degli enti bilaterali territoriali e la valorizzazione del welfare contrattuale nazionale. Il contratto nazionale del terziario, della distribuzione e dei servizi regola il lavoro di oltre 3 milioni di dipendenti privati.

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