Department store: cambiano gli equilibri tra Germania e Spagna

Nell’arco di meno di due mesi il panorama dei department store in Europa ha visto i propri equilibri interni cambiare in misura rilevante e cedere potere a investitori stranieri provenienti da oltreoceano e dall’Asia. Importanti i movimenti che hanno rimodellato il comparto dagli inizi di giugno, a partire dall’acquisizione da parte di Central Group del 50,1% del gruppo tedesco Kadawe.
Dopo l’arrivo in Italia nel 2011 tramite La Rinascente e l’ingresso nel 2013 a Copenaghen con Illum, il colosso tailandese entra così anche in Germania grazie all’accordo con Signa. L’ingresso nel suo portfolio dei tre grandi magazzini premium KaDeWe (Berlino), Oberpollinger (Monaco) e Alsterhaus (Amburgo), segna per il gruppo un importante passo avanti verso la creazione di quella collezione di luxury store europea già preannunciata da tempo.

A dare nuovo impulso all’evoluzione dello scenario è arrivata poi l’intesa tra Metro e Hudson’s Bay Company, che ha consegnato al gigante canadese, cui fa capo anche Saks Fifth Avenue, i grandi magazzini Kaufhof. Un’operazione da 2,38 miliardi di euro che porta in dote 106 Galeria Kaufhof su suolo tedesco, 16 department store Galeria Inno in Belgio e 16 negozi Sportarena, cui si aggiungono vari centri logistici ed altre proprietà.

A completamento di un quadro in via di sviluppo è arrivato infine il recente annuncio della catena spagnola El Cortes Inglès, che sceglie per la prima volta di aprire a investitori esteri vendendo il 10% del suo capitale all’ex primo ministro del Qatar Hamad Bin Jassim Bin Jaber Al Thani, per l'ammontare di 1 miliardo di euro. Il gruppo, presente anche in Portogallo, opera nel food con le catene Hipercor, Opencor, Supercor, nell’abbigliamento (Sfera), nelle telecomunicazioni (Telecor), nelle agenzie di viaggi (Viajes El Corte Inglés,) nel bricolage (Bricor) e nell’ottica (Óptica 2000).

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