Speciale non-food – Puliscimi, lavami: sono la tua automobile

Articolo pubblicato su MARK UP 105 giugno 2003 – Il vissuto del consumatore - Diffusione. Mercato di dimensione di massa per car care e profumazione

Inutile fare calcoli, nell’epoca di polveri e meteo tropicale la pulizia
dell’automobile è sempre più un azzardo, governato dalle dure leggi
di Murphy: “Ogni volta che laverai l’auto, l’indomani pioverà”.
Gli automobilisti si dividono in tre gruppi. Ci sono i fai da te, generalmente
perfezionisti; c’è la grande palude degli indifferenti che si accontentano
dell’autolavaggio; e poi c’è la consistente minoranza dei
distratti che considerano la pulizia della propria vettura come un optional.

Acquisto d’impulso

In termini di consumi la grande divisione è tra chi dice “ci penso
io” e chi si rivolge ai lavaggi automatici o alle officine. Alla stazione
di rifornimento tutti possiamo cedere all’acquisto del deodorante, della
spatola antighiaccio, della spugna multiuso per lavare l’onta di un piccione.
Shampoo, cere, spugne, pelli di daino sono esclusiva dei maniaci del fai da
te. Chi dedica cura e attenzione alla pulizia difficilmente ha uno status elevato.
Le attenzioni per l’auto possono sì avere al fondo motivi freudiani,
ma anche dipendere dal non potersi permettere il lusso di un garage né
l’acquisto di un modello nuovo.

I protagonisti del mercato
I protagonisti di questo mercato sono dunque quelli che all’auto dedicano
tempo e passione: dai neopatentati ai pensionati. Sia che facciano da sé
sia che si rivolgano alla stazione di servizio. La segmentazione, anche in funzione
preventiva, dei prodotti per la pulizia è nata per loro. Chi altri se
non un professionista o un perfezionista potrebbe cercare il lucidacruscotti
siliconico spray ad alta viscosità che pulendo previene la formazione dei graffi
e protegge la superficie del cruscotto; il polish a tripla azione detergente,
antiopacizzante e lucidante per le vernici non più giovani; i guanti in microfibra
catturapolvere; gli smacchiatori a secco per i sedili?
È questa categoria prettamente maschile a fare il mercato, lasciando
le briciole alle categorie miste degli indifferenti e dei distratti, individui
che mai metteranno piede in un negozio di autoaccessori.

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