Settedecimi prova ad accorciare la filiera E ripercorre le vie dell’abbigliamento

Settedecimi è il primo punto di vendita italiano che vuole proporre anche nel mondo del vino ciò che sta avendo un grande successo nel mondo della moda, ossia il collegamento diretto fra produzione e consumatore. Un nuovo modo di proporre i vini saltando molti anelli della filiera distributiva al fine di ridurre i costi e, quindi, rendere più conveniente l’acquisto al consumatore finale. Il nome riprende l’espressione comunemente usata dai trentini per indicare i vini di qualità, normalmente contenuti in bottiglie da settedecimi di litro. Nasce in punta di piedi nel 2005: in pratica è un’enoteca che affitta spazi alle cantine in conto vendita, fornisce il servizio di vendita e promozione ai produttori dando loro l’opportunità di presentare una vetrina di propri vini e di fissarne i prezzi di vendita. A oggi hanno aderito 118 cantine, ma sono in aumento. Il negozio sviluppa così su una superficie di 1.000 mq, una vera e propria strada del vino fra regioni viticole italiane ed europee. Si rivolge a una clientela di consumatori finali e di operatori professionali (albergatori e ristoratori).

L'angolo biodinamico

La vendita dei prodotti viene supportata da una serie di iniziative stagionali che coinvolgono i produttori e i diversi pubblici interessati: presentazioni dei territori, delle zone vitivinicole e di produzioni particolari, varietà e tipologie, assieme, ovviamente, agli stessi produttori. Tra le intuizioni c’è quella di dedicare un angolo al biodinamico. Settedecimi approfitta del suo posizionamento lungo un’importante via di comunicazione con i mercati del nord, che apprezzano molto i prodotti bio. Più del 50% del fatturato è generato da turisti tedeschi che transitano sulla via del Brennero.

Più

  • Convenienza
  • Clientela turistica

Meno

  • Orari di apertura

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