Best Workplaces: le 20 top aziende secondo i millennial (e perché)

Il podio "giovane" 2022 dell'indagine Great Place to Work Italia è monopolizzato dalle aziende IT, d'ispirazione per capacità di ascolto attivo

Meritocrazia, comportamenti etici da parte del management, possibilità di lavorare divertendosi all’interno di un ambiente sano dal punto di vista psicologico-relazionale: sono solo alcuni dei fattori chiave che contraddistinguono le 20 migliori aziende in Italia in cui i giovani adulti sono più felici di lavorare. Lo scenario emerge dall'indagine annuale di Great Place to Work Italia, che ha stilato la classifica dei Best Workplaces for Millennials 2022.
Il ranking stilato si basa sulle opinioni espresse da oltre 94mila dipendenti, di cui 16.453 millennial, di 210 aziende, raccolte sulla base delle risposte date al questionario Trust Index di Great Place to Work (la ricerca completa è consultabile qui).

Chi fa meglio

Il podio dell’edizione 2022 vede confermarsi al primo posto, per il quarto anno consecutivo, Bending Spoons, azienda milanese attiva nell’ambito dei dispositivi software, davanti a Sidea Group Srl, società di consulenza strategica IT con sede a Bari, e Nebulab Srl, agenzia di soluzioni per l’e-commerce di Pescara. Tra i settori di riferimento delle aziende premiate nel ranking il principale è l’information technology con ben 9 organizzazioni, seguono i servizi professionali (4), i servizi finanziari e assicurazioni e il manufatturiero & produzione con due imprese a testa e media, real estate e retail (un’azienda ciascuno). “Dall’analisi dei dati della classifica sui migliori luoghi di lavoro risalta fortemente la capacità e l’attenzione che il settore digital ha avuto nello sviluppare e promuovere politiche attrattive per i giovani talenti – sottolinea Alessandro Zollo, amministratore delegato di Great Place to Work Italia – Questo fa delle realtà premiate una vera e propria fonte di ispirazione, confermando come l’ascolto attivo e una cultura di fiducia siano in grado di portare benefici sia in termini di attraction sia di retention dei talenti, soprattutto per quelli più giovani”.

I fattori vincenti per attrarre e trattenere i giovani talenti

Le aziende presenti in classifica (immagine sopra) hanno, in media, una presenza della popolazione millennial superiore del 27% (73% vs 46%) rispetto alle altre analizzate e distanziano queste ultime di 24 punti percentuali (91% vs 67%) per la possibilità di lavorare divertendosi e di 21 punti percentuali (86% vs 65%) in termini di benessere e serenità psicologica. E ancora, tra i temi sui quali i Best Workplaces for Millennials si differenziano nel confronto con le altre realtà coinvolte nell’analisi ci sono anche le promozioni (85% vs 52%, +33%) e la capacità di riuscire a trattenere i talenti con l’85% dei collaboratori che sono fortemente legati all’azienda (+15%). Inoltre, solo poco più del 13% dei collaboratori ha pensato di abbandonare il proprio workplace, a fronte del 22% di media delle altre organizzazioni.
Il mondo del lavoro ha subito dei cambiamenti rilevanti nel corso dell’ultimo decennio e oggi i singoli collaboratori, in particolar modo i giovani, chiedono in primis flessibilità. Questi, infatti, non sono più disposti a dedicare la quasi totalità del loro tempo al lavoro – dichiara Zollo – Un’azienda che nella contemporaneità non si occupa del benessere dei propri dipendenti corre il rischio di perderli e questo è ormai un dato di fatto certificato dal raddoppio delle dimissioni volontarie non solo negli Stati Uniti ma anche in Italia. E non è tutto, il tempo medio di permanenza in un’azienda da parte di un millennial è di 3 anni e scende addirittura a un anno e mezzo per la generazione Z”.

 

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