Lo Speck Alto Adige IGP si conferma uno dei salumi più esportati in Italia. Paul Recla è stato rieletto Presidente del Consorzio Tutela Speck Alto Adige

Lo Speck Alto Adige Igp si conferma anche per il 2023 uno dei salumi più esportati in Italia con un tasso di esportazione del 32,5%. Sempre nel 2023 ha registrato un leggero aumento delle vendite (+1,5% rispetto al 2022). “Il 2023 è caratterizzato da una tensione politica globale e dalle relative incertezze, che hanno esercitato un impatto sulle relazioni commerciali, sui prezzi delle materie prime e sulle catene di approvvigionamento -commenta Paul Recla, Presidente del Consorzio Tutela Speck Alto Adige, rieletto per il suo terzo anno di mandato-. Il cambiamento climatico sta ponendo il mondo davanti a importanti sfide che stiamo affrontando attraverso una strategia di sostenibilità con cui intendiamo confermare il nostro impegno su questa materia, con lo scopo primario di sensibilizzare intensificando gli sforzi a favore della qualità e della sostenibilità come valori aggiunti dello Speck Alto Adige Igp”.

Il bilancio del 2023 testimonia un anno sfidante, ma conferma il miglioramento costante della qualità dello Speck Alto Adige Igp, una maggiore notorietà del marchio (ormai conosciutissimo in Italia, in Europa e negli Usa), e la sua salvaguardia da un uso illecito.

Nel 2023, le baffe contrassegnate con il marchio di qualità Speck Alto Adige Igp ammontano a 2.495.561, pari al 39,7% della produzione complessiva dei membri del Consorzio, con un calo del 13,3% rispetto al 2022.

Il 67,5% della produzione di Speck Alto Adige Igp viene venduta in Italia: la maggior parte in Alto Adige e nelle regioni settentrionali, mentre negli ultimi anni anche le regioni centrali e meridionali dell’Italia hanno aumentato la domanda. Lo Speck Alto Adige Igp, con un tasso di esportazione del 32,5%, è uno dei salumi più esportati in Italia. Il principale mercato di esportazione rimane la Germania con il 24,2%. Altri mercati includono gli Stati Uniti (3,8%), dove la popolarità dello Speck Alto Adige Igp è aumentata costantemente negli ultimi anni (+1% rispetto all’anno precedente), e poi Francia (2%), Svizzera (0,8%), Austria (0,5%), Belgio (0,35%) e Regno Unito (0,35%). Circa lo 0,5% della quantità prodotta viene esportata in altri paesi come Polonia, Canada, Spagna, Grecia, Paesi Bassi, Hong Kong e altri venti mercati. In Italia, il 65% della produzione viene distribuita attraverso i supermercati.

Da sinistra: Roland Obermair, Peter Moser, Florian Siebenförcher, Andreas Kofler, Günther Windegger (vicepresidente) e Paul Recla (presidente)

Nomine

In occasione dell’assemblea dei soci del Consorzio Tutela Speck Alto Adige, si è votato per rinnovare gli organi associativi. Il presidente uscente Paul Recla è stato rieletto all’unanimità; sarà quindi lui a rappresentare gli interessi dei produttori di speck dell’Alto Adige anche per i prossimi tre anni. A fianco del presidente Paul Recla, ci saranno Günter Windegger quale vice presidente e altri quattro membri del consiglio di amministrazione. Andreas Kofler è stato eletto nuovo membro del consiglio di amministrazione. Walter Nocker non ha più dato la propria disponibilità a far parte del consiglio di amministrazione. Nocker faceva parte dell’organo associativo fin dal 1996, cioè dalla prima volta in cui il Consorzio si è dotato di un consiglio di amministrazione, contribuendo in tal modo a gestire l’attività del Consorzio per ventotto anni.

 Lanciato il primo Rapporto di Sostenibilità

Già dal 2019, il Consorzio Tutela Speck Alto Adige si è occupato intensamente dei temi e degli aspetti della sostenibilità. Nel 2020 è stato istituito il relativo gruppo di lavoro che, insieme all’agenzia Plenum, guidata da Alfred Strigl e da Sylvia Brenzel, ha elaborato la prima strategia di sostenibilità. Nel 2022 e nel 2023, in stretta collaborazione con produttori, rappresentanti di economia e scienza, e vari esperti, sono state gettate le basi del primo Rapporto sulla sostenibilità del Consorzio, da cui sono emersi i relativi “quattro quarti”:

1° quarto relativo al benessere animale e alla qualità; 2° quarto dedicato alla lavorazione sostenibile; 3° quarto al valore aggiunto e consumo; 4° quarto alla formazione e comunicazione. Sulla base dei “quattro quarti”, il Consorzio si impegna a mettere in atto e migliorare 10 misure, fra le quali: graduale introduzione di standard di benessere animale e costante miglioramento degli standard di qualità per il primo quarto (benessere animale e qualità); ecologizzazione dell’approvvigionamento energetico, degli imballaggi e del trasporto per il secondo quarto (lavorazione sostenibile); posizionamento delle eccellenze gastronomiche nel segmento premium, rafforzamento della coesione nel Consorzio e costante miglioramento della qualità tramite ricerca e sviluppo per il terzo quarto (valore aggiunto e consumo); infine, miglioramento dell’attrattività del profilo professionale e della coesione sociale per il quarto quarto (formazione e comunicazione).

Denominazione Igp: la qualità per tutelare un marchio unico

La qualità resta uno dei punti focali per il Consorzio tutela Speck Alto Adige che, anche nel 2023, ha condotto diverse verifiche e controlli per assicurare prodotti sani e certificati. Nel 2023, sono stati sottoposti a visite ispettive 1.116 punti vendita in Italia e 214 all’estero (Germania, Austria, Francia). Inoltre, è stato effettuato un controllo di 200 siti internet in merito all’uso corretto della denominazione “Speck Alto Adige Igp”.

I controlli di qualità sullo Speck Alto Adige Igp sono effettuati dall’istituto indipendente IFCQ Certificazioni e riguardano l’intera filiera, dalla materia prima al prodotto finito. Nel 2023 è stato lanciato il nuovo portale di certificazione dell’ente di controllo, elaborato dal fornitore di servizi IT Beantech, e da inizio anno utilizzato da tutti i produttori. Il suo ammodernamento ha consentito l’adeguamento alle nuove possibilità tecnologiche, in risposta anche alle esigenze dei produttori.

Lo Speck Alto Adige Igp sta ottenendo sempre maggiore notorietà a livello internazionale e le denominazioni protette al di fuori dell’UE non sono in gran parte riconosciute. Ecco perché il Consorzio Tutela Speck Alto Adige ha continuato il monitoraggio globale dei marchi nelle categorie dei prodotti di salumeria per le denominazioni speck, Alto Adige e Südtirol. Gli utilizzatori di quelli non conformi sono stati contattati e invitati a sospenderne l’impiego.

Considerata una maggiore presenza dello Speck Alto Adige Igp su internet e dei relativi controlli sul marchio, il Consorzio collabora da qualche tempo con l’azienda Griffeshield, il cui algoritmo automatico consente il monitoraggio delle piattaforme di eCommerce in tutto il mondo per la verifica della corretta denominazione Speck Alto Adige Igp e del marchio protetto, nonché per l’eventuale sanzionamento.

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