Continua il percorso di valorizzazione del Morellino di Scansano

La vendemmia 2023 ci permette di fare il punto sui programmi di valorizzazione del vino toscano simbolo della Maremma

È il Sangiovese della costa sud toscana, che nasce e cresce in Maremma, il vitigno di riferimento per il Morellino di Scansano Docg, una denominazione ottenuta nel 2007 che ha dato un maggiore slancio alla produzione anche dal punto di vista commerciale. Le bottiglie di Morellino sono ben posizionate sugli scaffali della gdo, spesso anche protagoniste di promozioni, ma il percorso di valorizzazione riguarda l’innalzamento della qualità complessiva che abbiamo potuto toccare con mano.

Percorso di valorizzazione e punte di eccellenza

Lo abbiamo fatto visitando due cantine innovative, che abbiamo ripreso nel video: da una parte il Castello di Montepò di Jacopo Biondi Santi, che ha portato in Maremma l’esperienza maturata a Montalcino e soprattutto il Sangiovese Grosso, il famoso Bbs11; dall’altra la cantina Terenzi, nata dall’investimento e dalla cura dell’omonima famiglia che si è trasferita dal Nord Italia. Ma tra gli esponenti di riferimento troviamo anche La Mozza, di proprietà di una famiglia dal nome poco maremmano e molto internazionale come Bastianich, con Joe, chef e noto personaggio televisivo, che con il suo gruppo, La terza classe, ha tenuto un concerto durante la festa Rosso di Morellino, dedicata al vino di Maremma.

“Stiamo facendo un percorso a piccoli passi, ma virtuoso, e se ne stanno vedendo i risultati -dice Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio del Morellino di Scansano Docg-. La nostra è una denominazione stabile che riesce a imbottigliare tutta la produzione perché c’è un mercato in crescita, distribuito fra la gdo, che rappresenta una buona fetta e l’horeca che sta apprezzando sempre di più i nostri vini. Inoltre sta crescendo l’attrattiva del turismo enogastronomico che da anni lega il consumatore con la nostra zona e il nostro territorio”.

I numeri del consorzio del Morellino di Scansano

Il mercato del Morellino di Scansano si suddivide indicativamente in 75% Italia e 25% estero. Tra i principali mercati esteri ci sono Germania, Svizzera e Uk, ma le bottiglie arrivano anche negli Stati Uniti, anche grazie al lavoro della famiglia Bastianich. La denominazione conta 1.500 ettari di vigneti e circa 340 tra viticoltori, vinificatori e imbottigliatori. La aziende associate al consorzio sono circa 220. La produzione media, a seconda dell’annata, oscilla tra i 9 e i 10 milioni di bottiglie. Il valore economico della produzione di Morellino di Scansano Docg supera i 50 milioni di euro franco cantina. La vendemmia 2023 è iniziata regolarmente nell’ultima settimana di agosto e i produttori sono fiduciosi, nonostante l’andamento climatico non proprio favorevole con un inverno mite e poco piovoso e una primavera che è iniziata lentamente e proseguita con un eccesso di piogge che si sono protratte sino a inizio estate.

La vendemmia 2023 del Morellino di Scansano

Queste condizioni non hanno avuto riflessi sulla vendemmia: l’aver agito per tempo, con un impegno importante rispetto alle scorse stagioni, ha consentito di indirizzare la crescita e la maturazione dei grappoli verso un andamento regolare. Gli attacchi di peronospora sono stati contenuti e non hanno comportato perdite eccessive. “Registriamo una buona qualità complessiva -spiega Alessio Durazzi, direttore del Consorzio-. Sul fronte della quantità stimiamo un andamento superiore all’annata precedente. La raccolta è iniziata a fine mese di agosto, con il taglio dei grappoli per le basi spumante per proseguire poi con le uve a bacca bianca. Per ultime saranno vendemmiate le varietà a bacca rossa”.

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