Cose da non credere: quello di cui i consumatori si fidano (o no) secondo l’Unc

Sul biologico, ad esempio, c'è ancora dell'incertezza. Ecco di cosa si è parlato a Roma nell'ambito l'evento "Cose da non credere" dell'Unc

Comunicare anche dopo l'acquisto è sempre più strategico. Sul biologico? C'è ancora una buona dose di incertezza da parte dei consumatori italiani nell'esprimere un parere sul fatto che sia più sicuro o meno. Sull'advertising, invece, pochi dubbi. Nessuno, infatti, considera veritiera l’affermazione: "la pubblicità è la migliore fonte di informazione nei tempi moderni".

Sono solo alcuni degli spunti emersi nel corso di "Cose da non credere", evento realizzato dall'Unione Nazionale Consumatori per focalizzare l'attenzione sul grado di consapevolezza dei consumatori (in video sopra). Addetti ai lavori, portatori di interesse, protagonisti della comunicazione e rappresentanti delle aziende si sono confrontati su temi diversi a Roma sia in un doppio appuntamento il 24 maggio e il 2 luglio.

Tra le questioni calde la "nuova pubblicità", ma anche neuromarketing, biomarketing, influencer, nuove regole, privacy e molto altro. “La nuova pubblicità è il tema dell’anno -ha dichiarato il presidente dell'Unc Massimiliano Dona- e questo è un momento di grande cambiamento. La convergenza tra televisione e internet cambierà radicalmente il modo in cui tutti noi riceviamo le sollecitazioni della pubblicità”.

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