Dai fringe benefit una spinta ai consumi

Secondo uno studio Ambrosetti per Edenred Italia, dal 2023 l'utilizzo dei firnge benefit ha dato sostegno al potere di acquisto delle famiglie italiane

Secondo una ricerca di The European House – Ambrosetti commissionata da Edenred Italia, grazie all'inalzamento della soglia di detassazione dei fringe benefit, si stima un innalzamento del Pil nel 2024 dello 0,8%. La ricerca evidenzia la correlazione tra i consumi e i fringe benefit, strumento di welfare aziendale che offre ai lavoratori buoni acquisto esenti da imposte, validi per l'acquisto di beni come cibo, carburante e istruzione.

Il periodo di iperinflazione (forse alle spalle), ha eroso il reddito delle famiglie di oltre un terzo nel 2022 e di un ulteriore 4% nel 2023. Una congiuntura economica in cui qualisiasi strumento di sostegno al reddito diventa utile per arginare la perdita di potere di acquisto come dimostrano i dati. Dal 2023, l'introduzione della soglia di detassazione differenziata del Decreto Lavoro ha permesso di incrementare del 3,4% i consumi delle famiglie rispetto al 2019. Inoltre, dal secondo semestre del 2023, l'aumento della soglia a 3.000 euro per i dipendenti con figli ha portato ad un ulteriore aumento dei consumi (+1,5%) rispetto al 2022, quando la soglia era di soli 600 euro. Nel 2023, oltre il 76% dei buoni acquisto rimborsati da Edenred è stato utilizzato per alimentari (57%) e carburanti (19%).

Il welfare è sempre più uno strumento centrale nel periodo attuale: nel 2021, lo Stato ha speso 623 miliardi di euro per il welfare pubblico, pari al 34,9% del Pil (il sesto valore più alto nell'UE), e ha sostenuto il 37,6% del reddito delle famiglie, mentre le prestazioni private hanno contribuito solo al 2,7%. Secondo la survey condotta da The European House-Ambrosetti su 273 aziende, nel 2023 solo il 28% ha offerto fringe benefit ai propri lavoratori sotto la soglia massima di 3.000 euro. Il 40% non ha adottato gli strumenti per evitare le disparità tra lavoratori con e senza figli. In ogni caso, per il 96% delle aziende, i fringe benefit accelerano il benessere e l'inclusione dei dipendenti. Quattro intervistati su cinque richiedono soglie di esenzione uguali per tutti per incrementarne l'utilizzo.

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