Svicom fa ingresso in Condeo
Presidente e fondatore di Svicom
Svicom Società Benefit entra in Condeo, startup che semplifica la comunicazione e il coordinamento della vita condominiale

È il business del futuro: la modernizzazione e il controllo nella gestione dei condomìni. Svicom SpA Società Benefit ha ufficializzato suo ingresso in Condeo, start-up che semplifica la comunicazione e il coordinamento della vita condominiale, nata all'interno di Startup Bakery. L’operazione avviene a soli 7 mesi dall’entrata di Edison, società leader in Italia nella transizione energetica, in un processo di co-innovazione.

L’ingresso in Condeo è parte della più ampia strategia di open innovation e del percorso di trasformazione digitale avviato da Svicom per accrescere la contaminazione e lo scambio di competenze con i centri dell’innovazione e le start-up.

Svicom fa ingresso in CondeoSalire a bordo di una start-up come Condeo è un’iniziativa tanto inedita quanto coraggiosa per Svicom –commenta Fabio Porreca, Chairman di Svicom-. Un percorso cui guardiamo con entusiasmo e che rappresenta un tassello importante in questo anno di grande crescita per il nostro Gruppo. Attraverso iniziative come questa, Svicom si propone di sostenere la sviluppo di start-up ad alto potenziale innovativo, con l’obiettivo di porre l’acceleratore sui processi di trasformazione digitale dei business più strategici della società”.

Condeo si rivolge ad amministratori, condòmini e fornitori interessati a rendere più semplice la comunicazione e la gestione condominiale, attraverso l’automazione e il coordinamento dei lavori ordinari e straordinari fino alla registrazione dei principali eventi della vita in condominio, favorendo in questo modo anche una maggiore trasparenza. Una soluzione che ha suscitato l’interesse di Edison, sul fronte delle attività rivolte direttamente al consumatore finale (condòmini), e di Gruppo Svicom, che ne ha intercettato il valore e l’opportunità sul fronte B2B (condomìni).

Svicom fa ingresso in Condeo
Giorgio Argentieri

Riuscire in così poco tempo a portare a bordo Svicom conferma la bontà del nostro modello e ci carica di entusiasmo per i prossimi passi che si concentreranno sul consolidamento del team e il rafforzamento del go to market -commenta Giorgio Argentieri, Ceo e co-fondatore di Condeo-. Ad oggi la piattaforma ha già registrato l’ingresso dei primi studi di amministrazione condominiale per oltre 800 condomini e 13.000 unità abitative potenziali: numeri interessanti che fanno ben sperare”.

Grazie a questa nuova collaborazione, Svicom punta all’estensione dei servizi rivolti al suo portfolio di condomini in gestione, facendo leva sullo sviluppo di nuove soluzioni digitali.

Svicom fa ingresso in Condeo “Il percorso di co-innovazione che ci lega oggi a Condeo descrive perfettamente l’impronta Svicom sui temi legati all’open innovation e di questo siamo profondamente orgogliosi –aggiunge Gerardo Monferrato, creative & open innovation director di Svicom–. Nella nostra visione Smart Real Estate della gestione immobiliare, è fondamentale individuare le start-up più innovative per esplorare con efficacia e rapidità nuove soluzioni di valore per il nostro business e porre quindi le migliori tecnologie al servizio dei nostri clienti”.

Un modello nuovo di open innovation, quello offerto da Startup Bakery e abbracciato sia da Edison sia da Gruppo Svicom, che vede fin da subito l’ingresso dei partner industriali nel capitale della start-up fin e l’accompagnamento progressivo verso il loro sviluppo insieme allo start-up studio che co-investe attraverso le SB Lab nelle fasi di pre-seed e seed.

Svicom fa ingresso in Condeo
Alessandro Arrigo, ceo & & cofondatore di Startup Bakery

L’ingresso in Condeo di due partner industriali come Edison e Svicom è un risultato senza precedenti, un grosso successo per il nostro start-up studio che giunge addirittura in anticipo rispetto ai tempi che ci eravamo prefissi -conclude Alessandro Arrigo, Ceo e fondatore di Startup Bakery-. Le due realtà potranno avviare una partnership strategica complementare dimostrando che fare co-innovazione è davvero possibile, persino in fase seed, a patto che il modello abbia tutti i numeri per poter stare in piedi e avere successo”.

 

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