Più ristorazione veloce e di strada, servizi alla persona, abbigliamento mono articolo. In ripresa l’immobiliare, mentre i grandi brand dell’apparel e del food guardano con interesse crescente all’estero per sviluppare le loro reti, dato che l’Italia è un mercato ormai maturo e oltre confine i nostri prodotti sono molto apprezzati. Si proverà anche a spingere sulla multicanalità, un aspetto dove le reti di casa nostra sono carenti, facendo diventare i negozi fisici un luogo per esporre e fornire servizi, lasciando gli acquisti all’online, cui si rivolge ormai il 41% degli italiani. Queste le tendenze per il 2017 del retail in franchising, ricavate incrociando dati e dichiarazioni di imprenditori, valutando i business plan, visitando i saloni dedicati e passeggiando lungo le principali vie dello shopping. Il franchising in Italia gode di buona salute: è cresciuto del 4% negli ultimi 7 anni e nonostante la crisi dei consumi continua a registrare segnali di espansione, soprattutto all’estero. Secondo l’osservatorio di Assofranchising, negli ultimi due anni i punti di vendita oltreconfine dei brand italiani sono cresciuti notevolmente e le aperture continueranno soprattutto nei Paesi emergenti dell’Asia e dell’Est Europa, mentre molte insegne hanno messo radici solide in Nord Europa e Nord America.Tra i settori di maggior interesse fuori dai confini nazionali ci sono i cavalli di battaglia del made in Italy: moda e cibo. A fine 2016 le nuove aperture sono state più di mille (870 negozi di abbigliamento e 320 punti di ristorazione) e 10mila i nuovi assunti nel settore. Tra i marchi proiettati lontano dall’Italia emergono Calzedonia, Tezenis, Intimissimi, Yamamay e Carpisa. In rampa di lancio Prima Donna e Piazza Italia, allo studio dei mercati stranieri nei quali investire. Nella ristorazione bene Caffè Vergnano e Fratelli la Bufala. Un’altra tendenza obbligata per il 2017 è lo sviluppo della multicanalità. Con il 41% degli italiani che fa acquisti su Internet (Gfk Eurisko) i punti di vendita dovranno diventare sempre di più centri di aggregazione e accoglienza, showroom e luoghi dove fornire servizi, mentre l’acquisto si farà da pc o smartphone. La consapevolezza sta crescendo anche tra i franchisee: il 44,5% degli affiliati ritiene che si tratti di un’opportunità, ma il 54,4% valuta inadeguata la formazione sul tema da parte dei franchisor. “Il potenziale per lo sviluppo del franchising in Italia è molto elevato -spiega il presidente di Assofranchising Italo Bussoli- il 2016 è finito bene e anche per il 2017 prevediamo un incremento dell’attività. Oltre alla ristorazione, in pieno boom, l’immobiliare sta tornando a buone performance e nell’abbigliamento c’è fermento per la moda donna e bambino. Bene anche i servizi, soprattutto alla persona ed asili nido, che nel 2017 cresceranno molto”. Quest’anno vedrà anche il consolidarsi di attività come la vendita e l’assistenza per i droni e i centri per le piccole riparazioni.Uno dei trend più forti per quest’anno è in realtà una conferma: le catene della ristorazione veloce e lo street food veroe proprio, insieme ai ristoranti etnici, conosceranno un’ulteriore crescita. La ristorazione muove un fatturato che supera i 2,5 miliardi l’anno, tendenza destinata a continuare visto che anche nel 2017 continueranno le aperture di format non del tutto inediti, ma comunque relativamente nuovi per l’Italia: American diners, bistrot, piccoli o piccolissimi locali che offrono solo patatine e pollo fritto, toasterie, yogurterie, hamburgherie e piadinerie. Ottime previsioni per lo street food mobile, con ape car e furgoncini griffati che servono pietanze di ogni tipo. Tra i casi più interessanti Capatoast, la toasteria su ruote, gli ape car di The Meatball Family, specializzati in polpette, e i piccoli food truck di Crusco’s che offrono panini e fritti tipici regionali (Lucania, Campania, Puglia e Sicilia). A questi si aggiungono Trucktoria italiana e Street Food Garage, focalizzati sulla tradizione culinaria italiana, ma non manca il ristorante/birreria bavarese viaggiante Löwen Wagen. Accanto ai più tradizionali ristoranti a tema ed etnici (messicani, giapponesi, indiani), si aggiungono quelli vegetariani e vegani e i locali iperspecializzati sul salutismo, come quelli per celiaci. Previsto un aumento dell’offerta anche per bar, caffetterie, pub, enoteche e chupiterie. In attesa di capire se Starbucks aprirà anche nel Belpaese, poi, le insegne italiane della caffetteria occupano lo spazio disponibile. Casa del Caffè Vergnano oggi conta già 46 negozi in franchising e ne aprirà ancora. Molto attiva anche l’insegna 101 Caffè, con 70 caffetterie inaugurate in 3 anni.
I trend del franchising per il 2017
Un settore che complessivamente in Italia gode di buona salute e vede i nostri brand attivi nelle aperture oltreconfine. Tra le previsioni un’ulteriore crescita della ristorazione (da Mark Up n. 256)