Innovazione e creatività sono le vere leve del settore cosmetico

Beauty 2009 – Editoriale


Anche quest'anno MARK UP dedica una monografia al mondo del beauty fotografando l'andamento del settore e spiegando i fenomeni che hanno caratterizzato la cosmetica in Italia. Un quadro che mostra dinamiche e strategie anche superiori a quelle di altri settori confermando che i prodotti per la cura della persona sono entrati nelle opzioni di acquisto dei consumatori in quanto appartenenti alla quotidianità di ciascuno di noi. Un'evoluzione dettata dal graduale passaggio dall'igiene personale alla cura e al benessere individuale con un approccio orientato su esigenze distinte e selettive. Specializzazione e polarizzazione dei consumi sono le specificità trainanti di questo settore che dà conferma di sapersi adeguare alle caratteristiche mutevoli del mercato e alle diversificate opzioni d'acquisto degli italiani.

Sfide e opportunità

Vera forza del comparto sono le aziende che si sono distinte per il grado d'innovazione, ma anche per il livello di ricerca e per la creatività nella comunicazione. Un tessuto di imprese che ha dato vitalità al mercato e che in tempi moderni si è trasformato facendo leva sia sulla ricerca e l'elaborazione di prodotto sia sulla messa a punto di tecniche di uso e consumo avvicinandosi a nuovi consumatori quali, per esempio, gli uomini o gli over 50 che da soli rappresentano circa il 25% del mercato totale. Un comparto che ha colto, dunque, nuove sfide e opportunità e, nonostante la stagione condizionata da rallentamenti generalizzati in tutti i comparti del largo consumo, vanta una contrazione meno evidente rispetto alla media nazionale. Del resto il mondo beauty, alla stregua dell'universo fashion, ostenta un'immagine di eleganza e originalità proprie del made in Italy che ne fanno, anche e soprattutto all'estero, motivo di forza e prestigio. Il binomio moda e cosmesi, inizialmente avviato con la produzione e commercializzazione di profumi, oggi si amplia a tutti i campi del benessere amplificando e beneficiando di quell'aura glamour che ben si addice al ricercato mondo della bellezza.

Valore aggiunto

E che la bellezza possa essere un motore propulsore anche per chi non ne fa il suo business principale lo si evince da quelle aziende che vi investono realizzando nuovi progetti. Yamamay, marchio della società Inticom attivo nel settore del retail di abbigliamento intimo, pigiameria e moda mare, ha recentemente lanciato sul mercato una linea composta da 20 prodotti per la cura del corpo e solari a proprio marchio. Distribuita esclusivamente nei punti di vendita della catena sia in Italia sia all'estero, la linea è nata con l'obiettivo di dare valore aggiunto ai negozi avvalendosi della dinamicità di cui godono i prodotti di bellezza. Burger King, catena di fast food presente negli Stati Uniti oltre che in 72 paesi nel mondo con più di 11.500 ristoranti, ha dato vita, invece, negli Usa a un profumo venduto nei propri locali al prezzo di 4 dollari. Flame, questo il suo nome, ha la particolarità di richiamare l'odore del prodotto di punta, l'hamburger Whopper. Si tratta di una diversificazione singolare che vuole, in un certo senso, celebrare quello che in America, a detta del retailer, è l'hamburger preferito dai consumatori a stelle e strisce.

Lontano da questa fragranza, il mondo italiano del beauty sconta un unico neo: l'assenza di un brand ombrello che sappia dare riconoscibilità all'intera produzione made in Italy. Per la sua ideazione occorrerà probabilmente attendere, complice un settore produttivo frammentato. Nel contempo l'industria cosmetica italiana continuerà a perseguire la strada dell'innovazione e degli investimenti selezionati confermandosi un settore con una marcia in più.

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