L’Ai Act europeo avrà impatto positivo sull’Ai conversazionale

L'analisi e i consigli di Spitch, azienda globale di origine svizzera, con linee guida e servizi per mantenere il patrimonio software costantemente aggiornato

L'Eu Ai Act, la norma europea sulla regolamentazione dell'intelligenza artificiale, avrà un impatto prevalentemente positivo sull'impiego dei sistemi di Ai. È questa la previsione di Spitch, fornitore di sistemi di Ai conversazionale, sull’imminente implementazione della nuova legge. Requisiti e obblighi della norma si basano su nuovi parametri di rischio che l’azienda o l’organizzazione dovranno valutare.

Il rischi delle conversazioni

Secondo Spitch nessuna delle tipiche aree di applicazione Ai dei sistemi testuali nel customer service (Ai conversazionale) rientra di per sé nelle categorie di rischio stabilite dall'Ue. Ciò vale anche per l'uso di metodi di identificazione biometrica, come la verifica dell'identità dell'interlocutore attraverso la voce.

Tuttavia, alcuni casi conversazionali, come i chatbot, l’analisi vocale (emotiva) o i knowledge database potrebbero rientrare nelle categorie considerate a "rischio limitato" o "rischio minimo", come spiegato nel white paper pubblicato da Spitch sul potenziale impatto dell'EU AI Act.

Compliance iniziale e successiva

A seconda della categoria, “per la maggior parte delle aree di Ai conversazionale, i requisiti aggiuntivi devono essere soddisfatti entro 12/36 mesi da maggio 2024- afferma Piergiorgio Vittori, Ceo di Spitch Italia - i nostri servizi di consulenza possono garantire la conformità dell'implementazione delle soluzioni nel rispetto dell’AI Act e ad altri requisiti normativi come il Gdpr”.

In particolare, Spitch ha come focus la conformità alla normativa di tutte le soluzioni di biometria vocale real-time, sentiment analysis e riconoscimento delle emozioni che si basano su modelli di Ai (come Gpt-4) per la sintesi e la categorizzazione, nonché i sistemi classificati come "a rischio limitato" nell'EU AI Act, come gli assistenti virtuali (chatbot di Ai). Inoltre va ricordato che l’Ai Act prevede revisioni periodiche: i requisiti di legge cambieranno nel tempo e sarà via via necessario rivedere le applicazioni di IA in modo non occasionale.

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