Largo Consumo, cosa accade se aumenta l’Iva

Le previsioni sull'andamento del comparto Lcc per la seconda parte del 2019

La crisi di Governo delle ultime due settimane ha riportato al centro il tema dell’aumento Iva nel 2020. Il vuoto dell‘Esecutivo rischia infatti di non reperire le risorse necessarie per la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia.

La legge di bilancio del 2019 prevede l’aumento delle imposte indirette dal 2020, fatto salvo il reperimento (in totale) di circa 50 miliardi di euro nei prossimi due anni, per rispettare i vincoli che l’Italia ha nei confronti della Comunità Europea.

La crisi di governo porta con se il rischio concreto dell’Esercizio Provvisorio di Bilancio. Ciò significherebbe che non ci siano i tempi tecnici per evitare che dal 2020 scatti l’aumento Iva.

A fare una previsione dei possibili scenari futuri è Iri, azienda che si occupa della gestione di big data, soluzioni analitiche predittive e generazione di insight con l'obiettivo di supportare la crescita delle aziende del largo consumo, retail e media.

Attualmente circa il 75% del giro d’affari Lcc è sottoposto alle aliquote ordinaria (22%) ed agevolata (10%), che sono oggetto dell’intervento previsto dalle clausole di salvaguardia. L’aliquota media a cui sottostà oggi il Lcc è di circa il 12%. La possibilità di assorbimento degli aumenti da parte dei distributori è perciò limitata.

Le clausole di salvaguardia prevedono un aumento dell’aliquota IVA «ridotta» dal 10% al 13% nel 2020 e un aumento dell’aliquota IVA «ordinaria» dal 22% al 25,2% nel 2020 e al 26,5% nel 2021.

L’eventuale applicazione delle clausole IVA, nel caso di pieno trasferimento ai prezzi al dettaglio, farebbe quindi calare sensibilmente la domanda a volume di prodotti di Largo Consumo (-1,6%) riportandola ai livelli del 2016.

L’aliquota media sarebbe del 14,3% e comporterebbe un incremento del gettito IVA di 1,2 miliardi di euro che andrebbero a sommarsi ai 7,2 attuali. I ricavi non recupererebbero l’inflazione generale (+2,3%) con effetti negativi sulla crescita del comparto che sarebbe sostanzialmente piatta (+0,6%).

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