Mais, soia e orzo in rincaro a novembre (ma sotto il livello del 2022)

Mais, soia e orzo, le commodities agricole rincarano rispetto a ottobre ma i prezzi del 2023 sono inferiori rispetto a quelli dell'anno scorso

Sui mercati nazionali e internazionali, risultano in aumento a novembre i prezzi di mais, soia e orzo ad eccezione del mais statunitense e dell’orzo francese che hanno fatto segnare un calo congiunturale. Secondo i dati forniti dal Crefis, Centro ricerche economiche sulle filiere sostenibili dell’Università Cattolica di Cremona, gli attuali livelli restano comunque ben al di sotto di quelli fatti registrare nello stesso periodo dello scorso anno.

Crescita congiunturale per il prezzo del grano tenero, cala quello del grano duro

A novembre, a Milano il prezzo del mais nazionale contratto 103 è salito a 225,2 euro per tonnellata (in aumento del +3,8% rispetto al mese precedente), mentre quello del prodotto nazionale con caratteristiche ha raggiunto i 230,2 euro/t (+3,7%). In rialzo anche la quotazione del mais di provenienza comunitaria (+3,4%), scambiato a 239,7 euro/t, così come il prezzo del cereale francese, che ha raggiunto i 208,8 euro/t (+0,5% la variazione congiunturale). In flessione del 3,8%, invece, il prezzo del mais Usa, scambiato a 165,2 euro/t. Come indica il report Crefis, gli attuali livelli di prezzo restano ben al di sotto di quelli fatti registrare a novembre dello scorso anno, con variazioni tra il -32% e -38%. Nell’ultimo mese sono aumentati anche i prezzi della soia estera quotata a Milano, che ha raggiunto i 454,2 euro/t (+10,6% rispetto ad ottobre), mentre la soia nazionale ha registrato un valore medio mensile di 467,2 euro/t (+10,1% la variazione congiunturale). In aumento prezzi della soia americana (+3,6%) e di quella brasiliana (+1,9%) che si sono fermati a valori rispettivamente di 441,2 euro/t e 434,1 euro/t. In rialzo a 511,7 euro/t il prezzo della soia Cif Rotterdam (+2,1% rispetto ad ottobre). Negative, anche in questo caso, tutte le variazioni tendenziali.

L'orzo sui mercati

Sempre in novembre, sul mercato nazionale, il prezzo dell’orzo di provenienza comunitaria scambiato a Milano è salito a 234,2 euro/t (+5,7% la variazione congiunturale), mentre il prezzo del prodotto di provenienza nazionale ha subito un aumento congiunturale del +5,0%, per un dato di 211,0 euro/t. In calo, invece, la quotazione dell’orzo francese (-4,1% rispetto al mese precedente), che si è assestata a 206,7 euro/t, e quello dell’orzo del Mar Nero (-0,7%), che si è fermato a 161,9 euro/t. Le variazioni tendenziali sono risultate tutte negative con valori dal -31% al -42%. Sempre dai dati Crefis, nel periodo preso in esame, il prezzo medio mensile del grano tenero scambiato a Bologna è salito del +6,1% fermandosi a 338,7 euro/t. Calano, invece, i prezzi del grano duro, con quotazioni scese a 372,5 euro/t (-2,0% rispetto ad ottobre) e 382,5 euro/t (-1,9%) rispettivamente per prodotto del nord e centro Italia. Anche il raffronto con le quotazioni dello scorso anno è risultato negativo sia per il grano tenero (-19,2%) che per quello duro: -23,3% per il prodotto proveniente dal nord Italia e -23,6% per quello del centro Italia.

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