La nuova collaborazione tra McDonald’s e Altroconsumo aggiunge un tassello al più ampio percorso di transizione ecologica intrapreso dall’azienda

La nuova collaborazione tra McDonald’s e Altroconsumo, presentata nel corso del dibattito Innovazione e alleanze nella filiera del riciclo del packaging, aggiunge un tassello al più ampio percorso di transizione ecologica intrapreso dall’azienda, denominato Futuro circolare, con interventi istituzionali, in apertura e in chiusura, di Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, e Adolfo Urso, Ministro delle imprese e del made in Italy.

Gli obiettivi di McDonald's sul packaging

“La sostenibilità è centrale nella nostra strategia di crescita e ci posiziona nel cuore dei territori in cui operiamo con i nostri 670 ristoranti -commenta Dario Baroni, amministratore delegato McDonald’s Italia. Ed è proprio dai nostri ristoranti che siamo partiti per raggiungere obiettivi chiari e precisi: da una parte abbiamo lavorato per convertire il packaging in carta 100% certificata e riciclabile, dall’altra siamo impegnati quotidianamente nell’educare i nostri dipendenti a un corretto riciclo al fine di ridurre sensibilmente i rifiuti indifferenziati. Oggi, con l’annuncio della campagna di Altroconsumo, aggiungiamo un altro tassello al nostro percorso e puntiamo a coinvolgere attivamente anche i nostri consumatori che, con le loro scelte quotidiane, possono fare la differenza e contribuire concretamente a velocizzare questo processo di economia circolare. Il nostro obiettivo è infatti quello di rendere riciclabile il 100% del nostro packaging e stiamo lavorando, con la rete dei nostri ristoranti, per sviluppare partnership strategiche, sia a livello centrale che locale, che possano supportarci nel raggiungimento di questo importante risultato”.

Le partnership con Seda International e Comieco

In Italia da 37 anni, McDonald’s, con 670 ristoranti su tutto il territorio nazionale, 32.000 dipendenti e 1,2 milioni di clienti al giorno, ha assunto un impegno sul fronte della sostenibilità declinato in tre filoni: italianità delle materie prime, sostegno alle comunità nella tutela dell’ambiente e diminuzione dell’impatto, riciclo ed educazione dei consumatori. Dal 2019 McDonald's ha avviato una graduale eliminazione della plastica monouso in favore della carta. Oggi, circa il 90% del packaging è realizzato in carta, 100% certificata e riciclabile, un risultato raggiunto anche grazie alla partnership con Seda International Packaging Group. Ma ricordiamo anche la collaborazione con Comieco (Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica) che affianca McDonald’s da diversi anni nell’implementazione di procedure che favoriscono la corretta pratica del riciclo, ma anche nella continua ricerca di buone pratiche e aree di miglioramento. Le analisi merceologiche sui rifiuti effettuate da Comieco evidenziano infatti la piena riciclabilità dei rifiuti in carta generati da McDonald’s.

La revisione della legislazione sugli imballaggi

A proposito di riciclo e dei nuovi regolamenti comunitari (es. la PPWR-Packaging and packaging waste regulation), Antonio D’Amato, Presidente di Seda International Packaging Group, ha approfondito il tema dell’approvvigionamento delle materie prime rinnovabili e certificate per gli imballaggi monouso in carta, soffermandosi soprattutto sui risultati emersi dagli studi sul ciclo di vita dei prodotti in carta nei canali Qsr e take away realizzati da Ramboll, e sul Report Kearney dedicato agli effetti sulla circolarità nel settore dell’Informal Eating Out (IEO). Ecco le osservazioni di Antonio D’Amato, Presidente di Seda International Packaging Group:

“La revisione della legislazione sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio (PPWR), proposta dalla Commissione Europea, penalizza il packaging alimentare che svolge un ruolo fondamentale nell’evitare il water stress e lo spreco alimentare che rappresenta il 30% della produzione mondiale di cibo e produce il 10% della CO2 dell’intero globo, molto di più del 7/8% della CO2 prodotta dall’intera Europa. Al tempo stesso cibi e bevande in contenitori riutilizzabili possono aumentare in maniera esponenziale i rischi di contaminazione e contagio, mettendo a grave rischio la salute del consumatore. Di contro una collaborazione virtuosa tra il mondo dell’industria, del commercio e delle istituzioni, come ci dimostra il caso italiano, favorisce in maniera esemplare la realizzazione di un sistema di economia circolare nel quale il packaging alimentare in carta viene raccolto e riciclato, avendo così la possibilità di rinnovare più volte la propria vita, rendendo quindi possibile l’equilibro tra sostenibilità ambientale, tutela del consumatore e competitività economica. I più recenti studi scientifici e analisi del ciclo di vita dei prodotti, condotti da alcuni dei più rinomati e autorevoli istituti di ricerca indipendenti, sottolineano, infatti, inequivocabilmente come passare da un imballaggio in carta usa e ricicla a quelli riutilizzabili farebbe aumentare le emissioni di gas serra di 2,8 volte. Basti solo pensare al dato sul water stress: con un tasso di riciclo al 70% per il packaging monouso in carta - percentuale che nei ristoranti italiani di McDonald’s è di gran lunga più alta– il consumo d’acqua per il packaging riutilizzabile passa da 3,4 a 228 volte in più”.

“Tra le sfide di oggi e di domani, la transizione ecologica da un lato è la più urgente, dall’altro quella in cui la collaborazione proattiva tra istituzioni, imprese e consumatori è più importante -aggiunge Alberto Pirrone, direttore generale di Altroconsumo-. Se vogliamo davvero migliorare l’ambiente e le nostre comunità, le persone devono essere protagoniste e vanno dati loro strumenti concreti per fare attivamente la propria parte – come sempre più chiedono di fare. Per questo, come Altroconsumo siamo felici di intraprendere questa sfida insieme a McDonald’s: dopo aver analizzato sul campo le abitudini sulle pratiche di raccolta del packaging e individuato ostacoli e dubbi più comuni, vogliamo supportare i consumatori ad adottare buone prassi per una corretta raccolta differenziata grazie ad una campagna educativa coinvolgente e stimolante. Lo facciamo con forte spirito pragmatico convinti che, come organizzazione di consumatori, abbiamo il compito e la responsabilità di lavorare con tutti gli attori che con noi condividono l’esigenza di uno sforzo comune per risolvere, un po’ alla volta, i problemi, laddove ci sono. Se vogliamo avere un reale impatto, i comportamenti individuali più consapevoli e responsabili sono il vero fattore critico per il successo di qualsiasi strategia di sostenibilità, pubblica o privata che sia. Ed è per questo che dobbiamo tutti impegnarci per far sì che le persone siano non solo strumento ma il vero motore della transizione sostenibile”. 

“Le buone pratiche analizzate -commenta Carlo Montalbetti, direttore generale Comieco– caratterizzate da un’efficace comunicazione supportata da un sistema di raccolta differenziata appositamente progettato e un controllo qualità in sala, dimostrano che è possibile arrivare a un tasso di raccolta differenziata della carta superiore all’80% e in particolare oltre 9 imballaggi cellulosici su 10 utilizzati nei ristoranti McDonald’s vengono avviati a riciclo, con basso livello di frazioni estranee (tasso di riciclo netto 93%). Risultato ancora più importante trattandosi di imballaggi per alimenti con fibra di altissima qualità e prevalentemente monomateriale. Questi sono alcuni dei dati chiave evidenziati da una ricerca che presenteremo dopo l’estate, commissionata con l’obiettivo di approfondire proprio la circolarità degli imballaggi a base carta utilizzati nella ristorazione informale. Si tratta di un ulteriore elemento che rafforza il percorso di collaborazione avviato da tempo con Seda International Packaging Group e McDonald’s con l’obiettivo di garantire il riciclo attraverso la corretta separazione degli imballaggi dopo il consumo ed un puntuale servizio di raccolta”.

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