Stando al dichiarato, gli italiani sarebbero pronti a porre maggiore attenzione in futuro, a partire dai comportamenti d'acquisto, a tematiche come la salute e la sostenibilità. Da un punto di vista strettamente medico, tuttavia, l’Osservatorio Sanità di UniSalute realizzato con Nextplora sembra evidenziare una minore attenzione alla prevenzione nel corso del 2020.
Vediamo quanto emerso dall'indagine su salute e prevenzione degli italiani, ponendo sempre attenzione, per quanto si tratti di risultati interessanti, a non farne un dato nazionale certo data l'esiguità del campione (nota: indagine Cawi condotta dall’istituto di ricerca Nextplora nel 2020 su un campione di 1.307 rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età -over 30- sesso ed area geografica).
Negli ultimi 12 mesi quasi un italiano su cinque (18%) non si è mai rivolto al proprio medico di base, mentre uno su tre (31%) non ha svolto gli esami del sangue di routine. La prevenzione non sembra però sottovalutata solo nelle sue forme più generiche, ma anche quando si parla di controlli più specifici: il 47% degli italiani nel corso del 2020 non ha fatto alcun esame specialistico, come le ecografie, mentre due intervistati su cinque (40%) non hanno svolto visite specialistiche quali andare da un dermatologo o da un oculista. A questi si aggiunge un 32% che dichiara di non essersi mai recato dal dentista negli ultimi 12 mesi.
Guardando al campione femminile, solo la metà delle italiane over 30 ha svolto una visita ginecologica nel corso del 2020. Da notare che dati non sembrerebbero particolarmente legati all’epidemia di Covid. Un'analisi più approfondita ha infatti rivelato una bassa predisposizione alla prevenzione degli italiani: il 15%, infatti non ha mai svolto un esame come l’elettrocardiogramma, il 42% degli intervistati ha dichiarato di non aver mai fatto una ecografia all’addome, il 41% degli uomini del nostro Paese non ha mai svolto l’esame del sangue psa, così come un’italiana su tre (34%) non si è mai sottoposta ad una mammografia.
Nonostante le periodiche campagne a favore di quei piccoli controlli che ognuno può svolgere autonomamente (come la misurazione della pressione o della saturazione d’ossigeno) oltre un quinto degli italiani (21%) continua ad affermare di non attuare mai queste pratiche.
Come si potrebbe favorire la cultura della prevenzione? Secondo un intervistato su due (46%) l’ideale sarebbe una lettera da parte del Ssn che riassuma il “calendario della prevenzione” per le varie classi di età, mentre secondo il 26% degli italiani il canale più efficace rimane quello del rapporto con il medico di famiglia. Molto gradite anche le campagne di screening pubblico: un esame di controllo su cinque (21%), infatti, viene svolto da cittadini che hanno ricevuto la lettera di invito ad una di queste iniziative