Packaging più sostenibile, a che punto siamo

Sostenibilità ambientale e impatto del packaging nel nuovo rapporto dell’Osservatorio di Nomisma con la partecipazione di Caviro, Coop, Fruttagel, Granarolo, Sammontana e Lidl

La ‘governance’ sociale e ambientale diventata centrale nelle scelte di investimento delle imprese del food and beverage e del retail. Secondo le aziende che hanno preso parte all’indagine dell’Osservatorio packaging del largo consumo di Nomisma il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità passa inevitabilmente attraverso azioni di revisione e ripensamento del packaging, quali l’eliminazione di overpackaging, confezioni più leggere, sostituzione o eliminazione della plastica vergine, riciclo e recupero, riduzione delle emissioni.

Aumentare la sostenibilità del packaging

Il rapporto, presentato il 20 di settembre, evidenzia come per il 66% degli intervistati la conservazione dei prodotti viene considerato lo strumento in grado di ridurre lo spreco alimentare e allungare la shelf life dei prodotti alimentari; seguono, per il 60% degli intervistati, la capacità di proteggere le proprietà organolettiche dei prodotti e il contributo nel definire la sostenibilità del prodotto (per il 47%). A fronte dell’obiettivo di ridurre i rifiuti generati dal packaging dei prodotti e di aumentare la quantità di packaging riciclato le caratteristiche maggiormente ricercate sono l’assenza di overpackaging (per il 58% dei rispondenti), la totale riciclabilità (56%), la presenza di ridotte quantità di plastica (47%), le basse emissioni di CO2 (46%) e l’utilizzo di materiale riciclato (45%).

Per quanto riguarda l’impegno delle aziende dell’industria alimentare e delle insegne retail che operano in Italia questa estate Nomisma ha condotto un’attività di ‘expert consultation’ che ha visto la partecipazione di Caviro, Coop, Fruttagel, Granarolo, Sammontana e Lidl. Nelle risposte viene messo in evidenza che, per tutte le imprese, il packaging è in cima alle azioni di sostenibilità ambientale sia per quanto riguarda il packaging primario sia quello secondario; le azioni più citate su cui si concentrano le azioni delle aziende per aumentare il profilo di sostenibilità sono risultate essere la riduzione di materiali impiegati nel confezionamento a parità di prodotto e la sostituzione dei materiali plastici presenti negli imballaggi (6 manager su 6), per quanto riguarda il packaging primario; il recupero e il riuso degli imballaggi e il ricorso a materiali di minor impatto ambientale (anche qui 6 su 6), per quanto riguarda quello secondario. Seguono l’utilizzo di risorse, la logistica e poi i modelli di produzione.

Come comunicarlo ai consumatori

La comunicazione sviluppa la relazione fra aziende e consumatori; gli argomenti di sostenibilità ambientale più importanti e strategici da comunicare al consumatore, secondo le aziende coinvolte nella consultazione, sono informazioni che riguardano lo smaltimento e il riciclo, la riduzione del materiale impiegato, la sostenibilità delle fonti energetiche e materie prime.

Per quanto riguarda i canali e gli strumenti attraverso i quali le aziende e le insegne comunicano ai consumatori la sostenibilità ambientale dei prodotti fra i canali tradizionali si colloca al primo posto l’etichetta, mentre fra i canali digitali vi sono i social media e il sito web dell’azienda. Anche il bilancio di sostenibilità viene messo al vertice degli strumenti di comunicazione che permettono di mettersi in relazione con il consumatore.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome