Pausa pranzo al ristorante per 9 italiani su 10. Ma non la GenZ

Una ricerca realizzata da Bva Doxa per Edenred Italia evidenzia come la GenZ ami il delivery e consumare il pranzo alla scrivania. Il ristorante è la scelta preferita

Un recente sondaggio condotto da BVA Doxa per conto di Edenred Italia, leader nel settore degli employee benefit, ha rivelato che durante la pausa pranzo il 90% degli italiani preferisce mangiare al ristorante, mentre il 38% opta per la schiscetta portata da casa (*). Il buono pasto è risultato essere uno strumento essenziale per la pausa pranzo, con uno dei due intervistati che lo utilizza sempre per questo scopo. Questo dato aumenta addirittura al 62% per la GenZ, con una preferenza particolare per il formato digitale, come dichiarato dal 75% dei partecipanti al sondaggio.

Durante la pausa pranzo, la maggior parte dei lavoratori preferisce pranzare fuori e in modo uniforme. Circa la metà delle persone intervistate ha dichiarato di essere fedele allo stesso locale, o ad al massimo 2-3 locali ai quali si sente più affezionato. Tra i piatti scelti più spesso ci sono la pizza, la pasta, i panini e altre prelibatezze da forno, le insalate. Inoltre, la frequenza di consumo di primi piatti, verdure e pietanze a base di carne è piuttosto elevata, con circa il 60% dei lavoratori che li consuma spesso. Circa il 40% dei lavoratori intervistati apprezza anche piatti etnici, come poke, sushi e kebab. Per quanto riguarda le cucine più apprezzate, il 90% degli intervistati preferisce la cucina italiana, mentre circa il 66% apprezza anche la cucina asiatica, in particolare quella giapponese e quella cinese, e il 30% apprezza anche la cucina messicana, statunitense (fast-food) e greca. La pausa pranzo fuori dall'ufficio è anche un momento di socializzazione per il 90% dei dipendenti, che di solito trascorrono il tempo insieme ai colleghi di lavoro, in gruppi di due o tre. Durante il pasto, le persone parlano spesso di argomenti personali come hobby, sport e tempo libero, ma anche di lavoro, viaggi, vacanze, programmi TV, cinema e serie TV. In genere, l'orario di picco per la pausa pranzo è alle 13 e la durata media del pasto è di circa 45 minuti.

L'abitudine di portarsi il cibo da casa è molto diffusa nel Sud Italia: 42% al Sud, 35% al Nord Est. Inoltre, i millennial sono la fascia di età che pratica di più questa abitudine, con il 45% degli intervistati che lo fa regolarmente, percentuale che scende al 30% con i Baby Boomer. Per l'82% delle persone che portano la schiscetta, la preparazione del cibo è un impegno quotidiano, che inizia con l'acquisto degli ingredienti freschi, anche se il 18% preferisce utilizzare ciò che ha già in frigorifero. Per la maggioranza degli intervistati, la scelta del supermercato ricade su pochi esercizi, generalmente il solito, o al massimo due o tre di fiducia. I millennial e la Gen Z cercano spesso prodotti specifici, più frequentemente rispetto a Gen X e Baby Boomer. L'80% dei lavoratori porta il pranzo a lavoro preparato da loro stessi, con primi piatti (soprattutto pasta) come preferenza del 80%. Gli uomini preferiscono primi piatti (46%) mentre le donne preferiscono piatti di verdure (61%). Altri lavoratori portano in ufficio toast, panini e piatti di carne (in particolare pollo).

Il delivery sta diventando sempre più comune durante la pausa pranzo. Tuttavia, ci sono anche altre opzioni disponibili per la pausa pranzo, come ad esempio l'ordinazione di cibo per essere consumato in ufficio. i dati della ricerca Doxa Bva dicono che il 15% degli intervistati sceglie questa opzione, con una differenza significativa tra i diversi gruppi di età. Infatti, il 25% degli appartenenti alla Gen Z opta per questa soluzione, percentuale che scende a uno scarso 8% per i baby boomer lo fa. Inoltre, ci sono anche differenze geografiche: nel Sud Italia, il 22% degli intervistati sceglie il delivery per pranzare in ufficio, mentre nel Centro Italia solo il 10% sceglie questa opzione.

(*) Il sondaggio ha coinvolto un campione rappresentativo di mille lavoratori dipendenti di aziende che erogano buoni pasto, come quelli offerti da Ticket Restaurant, che consente a 2,5 milioni di beneficiari di usufruire di pasti prepagati spendibili in 150.000 esercizi e nelle principali piattaforme di food delivery in tutta Italia.

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