Riciclo e riutilizzo dei materiali poliaccoppiati, a che punto siamo

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Tetra Pak con Lucart per dare una seconda vita ai cartoni per bevande e gestire il fine vita del packaging, una ricerca che dura da oltre 20 anni

Una ricerca iniziata più di vent’anni fa, con i primi gadget realizzati utilizzando il materiale derivato dal Tetra Pak con l’obiettivo di sperimentare il modo di riciclare e riutilizzare gli imballaggi poliaccopiati. Anni di ricerca e lavoro per dare una seconda vita ai cartoni per bevande e gestire il fine vita del packaging. Successivamente in Italia la sperimentazione è stata condotta in stretta collaborazione fra Tetra Pak e il gruppo cartario Lucart, portando allo sviluppo di un processo in grado di separare la carta dalla plastica e dall'alluminio con cui sono realizzati gli strati utilizzati come barriere antiossidanti e contro l’umidità che compongono questo tipo di imballaggio con l’obiettivo di proteggere il prodotto alimentare.

È nella cartiera, dove arrivano gli imballaggi ottenuti con la raccolta differenziata, che viene fatta la separazione dei materiali poliaccoppiati, ottenendo sia un granulato composto da plastica e alluminio, chiamato poliAl, sia polpa di fibra di carta. Il ciclo viene chiuso con la produzione di beni che vengono realizzati utilizzando i materiali che derivano dal riciclo dei cartoni per bevande, ossia la polpa di fibra di carta e il poliAl.

In tutta Europa, secondo i dati di Tetra Pak, le cartiere specializzate nel riciclo di cartone per bevande sono 20; gli impianti per il riciclo completo del poliAl sono 7, numero in cui sono compresi anche impianti separati dalle cartiere e specializzati nel trattamento delle plastiche che ricevono il materiale dopo la prima fase di separazione dalle cartiere. Gli stabilimenti di Lucart in grado di riciclare i cartoni delle bevande sono 2, uno localizzato uno in Italia a Diecimo-Borgo a Mozzano (Lucca) e l’altro a Laval Sur Vologne, nel nord est della Francia.

L'importanza della raccolta differenziata

Sul riciclo dei cartoni per bevande Tetra Pak ha investito in Unione europea circa 200 milioni di euro, mentre entro il 2027 è previsto un investimento di oltre 120 milioni di euro.

La raccolta e il riciclo dei cartoni per bevande è possibile quando esiste un'adeguata infrastruttura di gestione e riciclo dei rifiuti; il tasso di raccolta di questi cartoni nell’Ue nel 2021 è stato superiore al 50%, con l’obiettivo di arrivare per il 2030 a un 90% di raccolta e di 70% del riciclo. Per l’Italia l’obiettivo è arrivare al 60% di riciclo entro il 2025 a partire dal poco più del 40% del 2022.

Se il successo del percorso di lavorazione e riciclo è legato alla selezione dei contenitori per bevande dagli altri materiali, in modo che possano essere inviati alle cartiere, in Italia il buon esito della raccolta e del riciclo dei cartoni per bevande è legato alla attivazione della raccolta differenziata di essi in tutti i comuni italiani e all’aumento della capacità di selezione dei contenitori poliaccoppiati dagli altri materiali. A essa è legata la possibilità che i cartoni tipo Tetra pak possano essere inviati alle cartiere, dove i componenti saranno separati per essere successivamente indirizzati a diverse linee di produzione; separazione dei componenti dei poliaccoppiati per bevande che richiede impianti che siano stati adattati alla lavorazione, a partire dai ‘pulper’, dove avviene la separazione della fibra di carta dai polimeri e dall'alluminio.

I prodotti derivati dal riciclo dei cartoni per bevande il 20% del fatturato di Lucart

I passaggi successivi sono il riciclo delle fibre di carta attraverso la pulizia, pressatura, asciugatura e trasformazione in rotoli di carta e l’estrazione delle componenti di alluminio e polimeri. Il progetto Econaturale di Lucart, sviluppato proprio con l’obiettivo di recuperare interamente i materiali che compongono i cartoni per bevande e ricavare la materia prima, ha portato alla creazione di una serie diversificata di prodotti per la casa e quelli professionali e per l’’away from home’ che oggi conta 60 articoli.

Dal Fiberpack all'Al.Pe

Granuli di Al.Pe-alluminio più polietilene

Fiberpack, una delle materie prime utilizzate è il risultato della partnership di Lucart e Tetra Pak; si tratta di una materia prima fibrosa ottenuta attraverso il processo produttivo di trattamento polilaminato e dalla quale viene ricavata una carta non sbiancata utilizzata per la produzione, fra gli altri, di linee di prodotti come Lucart Professional Econaturale, Grazie Natural, tutte con marchio Ecolabel e Fsc Recycled Paper. I prodotti Econaturale realizzati in Francia hanno ottenuto la certificazione Cradle to Cradle, che certifica che i prodotti sono sicuri, realizzati in modo circolare e responsabile, seguendo standard universalmente riconosciuti.

Dalla polpa di fibra di carta a Al.Pe, (alluminio e polietilene) il nome che Lucart ha dato al granulo ottenuto dalla combinazione di plastica e alluminio. Con Al.Pe. viene prodotta una serie di prodotti per l’away from home, distribuiti dalla stessa Lucart e di cui fanno parte, per esempio, i dispenser che possono essere utilizzati nei servizi dei luoghi di lavoro, degli spazi commerciali o delle aree ricreative e dove viene alloggiata la carta per asciugare le mani prodotta a sua volta con Fiberpack, e i dispenser per il sapone liquido.

I pallet in plastica riciclata di Newpal

Il granulo plastico recuperato dal riciclo dei cartoni per bevande viene utilizzato per realizzare anche altri oggetti come cestini e palette per la raccolta della polvere ed è stata la materia prima con la quale vengono prodotti i pallet di Newpal, la nuova società nata da una joint venture fra Lucart e Cpr System.

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