Il primo week end dei saldi (5-7 gennaio) parte sotto le attese: il 70% delle aziende segnala un trend negativo. In controtendenza i centri commerciali

Parte male il primo fine settimana dei saldi invernali (5-7 gennaio). Secondo i dati Confimprese, il 70% delle aziende segnala un trend negativo: -5/-6% sullo stesso periodo 2023. Il 40% delle insegne dichiara perdite comprese tra 11 e 20%. Per il 22% delle imprese il trend è invece allineato; positivo solo per il 7%.

Per la categoria abbigliamento-accessori si confermano le previsioni pre-saldi con una flessione media pari a -8,3%, mentre per "altro retail" il calo è del 3,3%. Continua, dunque, l’andamento negativo dell'abbigliamento già segnalato nei mesi precedenti, in parte anche dovuto a promozioni e scontistiche che si protraggono ormai tutto l’anno.

"I saldi partono al rallentatore e performano sotto le attese –conferma Mario Resca, presidente Confimprese–. Il calendario differente, che ha fatto concentrare il rientro delle vacanze con la domenica, e le condizioni meteo avverse sono tra le principali cause della flessione, che si è fatta sentire soprattutto nei centri storici. A sorpresa i centri commerciali sono il canale meglio performante per il 70% delle aziende di abbigliamento-accessori e per il 63% di altro retail. A conferma che i saldi sono associati a un’esperienza più diretta ed emotiva da parte dei consumatore. Resta da capire quale sarà l’andamento delle prossime settimane, confidiamo che l’arrivo delle temperature fredde e le ulteriori scontistiche possano dare una boccata d’ossigeno ai consumi".

Lo scontrino medio risulta allineato a quello dello scorso anno per il 56% delle aziende, in rialzo per il 26%, e in ribasso per il restante 19%. Calano anche le visite per il 78% delle aziende. La metà dei retailer segnala una flessione tra -6% e -10%.

I centri commerciali sono fra i canali di vendita i più performanti, dato segnalato dal 63% del totale e da circa il 70% delle aziende del comparto abbigliamento-accessori. Seguono le vie dello shopping e i siti eCommerce proprietari dei retailer. Interessante che nessun retailer abbia indicato i marketplace generici come Amazon tra i canali meglio performanti.

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