Scienze della vita: ecco i motori della crescita

Dalla transizione digitale alla risposta alla pandemia: le chiavi di sviluppo del settore favoriscono le aggregazioni

Le life sciences sono uno dei settori economici a più alto tasso di crescita, in quanto collocate su una frontiera che vede intrecciarsi i due grandi motori del cambio socio-economico, la tecnologia e la sostenibilità. Deloitte ha pubblicato il report annuale sul settore, individuando i motori della crescita del comparto.

Farmaceutico, biotech e medtech al centro della crescita

Gli analisti segnalano che negli ultimi anni i settori farmaceutico, biotech e medtech hanno registrato una forte crescita, principalmente dovuta a un aumento della domanda e alla risposta alla pandemia. Nonostante la grande incertezza che caratterizza l’attuale contesto sociopolitico ed economico, la sfida per i player del settore nei prossimi anni è di confermare questo andamento attraverso leve come acquisizioni strategiche, dismissioni di asset ritenuti non necessari alla crescita e investimenti in ricerca e sviluppo.

Cosa cambia con il consolidamento del settore

Tra le principali tendenze rilevate da Deloitte c’è l’evoluzione dei portafogli, frutto delle operazioni di consolidamento nel settore. Dopo la flessione registrata nell’ultimo anno, con il valore delle transazioni passato da 306 miliardi di dollari nel 2021 a 135 miliardi di dollari nel 2022, nell’anno in corso si stima un aumento del valore delle transazioni di fusione e acquisizione nel settore grazie a una maggiore concorrenza e domanda di prodotti multi-indicazione.

Le sfide per l’ambito della ricerca e sviluppo riguarderanno l’accelerazione dei programmi di trasformazione digitale, nonché i cambiamenti strategici e la riorganizzazione commerciale, elementi imprescindibili per adattarsi alle mutate condizioni di contesto.

Rischi, la sfida della programmazione per la supply chain

Proseguendo nell’analisi, viene sottolineano che le aziende del settore stanno adottando soluzioni trasformative per una pianificazione proattiva degli scenari e una mitigazione dei rischi. Questo si traduce, in termini di supply chain, in catene di approvvigionamento più flessibili e processi produttivi più snelli. Resta, tuttavia, l’esigenza di far fronte alle politiche di rimborso farmaceutico e alle pressioni della concorrenza sul fronte prezzi e rimborsi, che portano le aziende del settore ad adottare tecniche di pricing dinamico.

La pandemia, intanto, ha anche aperto la strada a nuove sfide e opportunità, come la digitalizzazione.

Infine, le organizzazioni del settore delle scienze della vita guardano con estrema attenzione a tematiche critiche come la disuguaglianza sanitaria e le iniziative ambientali, sociali e di governance. Le disuguaglianze sanitarie – che nell’Unione Europea si stima costino ogni anno circa l’1,4% del Pil – mettono a dura prova la forza lavoro e la produttività e creano problemi alla catena di approvvigionamento.

 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome