Strumenti diversi per compiti diversi: il passaggio della taratura

Packaging Surgelati –

Uno dei passaggi più difficili è tarare il metal detector in modo da discriminare con precisione il prodotto dai contaminanti metallici, riducendo al minimo gli scarti dovuti ai falsi positivi. Il mercato si sta orientando verso strumenti a frequenza variabile capaci di operare sfruttando l’intero spettro delle frequenze. Questa tecnologia rende la rilevazione più facile e attendibile, e anche nel caso in cui le caratteristiche dei prodotti controllati (volume, temperatura, modalità di confezionamento) mutino notevolmente il numero dei falsi positivi è sensibilmente ridotto. Anche la più tradizionale tecnologia “coil” è in grado di individuare contaminanti molto piccoli ferrosi, non ferrosi e perfino l’acciaio inossidabile, solitamente difficile da distinguere nella matrice alimentare perché il materiale è conduttivo non magnetico. L’informatica consente di salvare nella memoria dello strumento i dati relativi al prodotto in lavorazione e permette di riconoscerlo automaticamente a ogni lavorazione surgelati confezionati in vaschette metalliche. I sistemi a raggi X individuano anche frammenti di ossa, sassolini, pezzetti di plastica, gomma e altri materiali non metallici. Rilevano inoltre l’assenza di un prodotto o eventuali rotture o danneggiamenti allo stesso. Le grandi catene di supermercati chiedono ai fornitori di surgelati private label di dotare le linee di confezionamento di almeno un metal detector o di un sistema a raggi X soprattutto nei casi in cui i prodotti contengano naturalmente del ferro o i materiali da imballaggio contengano metalli. Le macchine di ultima generazione dotate di software per il controllo metrologico possono raccogliere i dati per la tracciabilità. Nel caso di surgelati in busta o in vaschette pelabili la rilevazione dei contaminanti è abbinata a sistemi di verifica della tenuta delle saldature in modo da avere la certezza che il confezionamento sia avvenuto correttamente o che non ci siano stati successivi danneggiamenti. Alcuni sistemi registrano le immagini dei prodotti scartati dalla linea permettendo agli operatori di verificare l’accaduto, approfondire l’indagine e impostare azioni preventive per evitare che episodi similari si ripetano. di un nuovo lotto. Quando il metal detector non basta più, perché il rischio che il prodotto contenga contaminanti non metallici è molto alto, è preferibile ricorrere ai sistemi ai raggi X. Sono, per esempio, un’ottima soluzione per i surgelati confezionati in vaschette metalliche. I sistemi a raggi X individuano anche frammenti di ossa, sassolini, pezzetti di plastica, gomma e altri materiali non metallici. Rilevano inoltre l’assenza di un prodotto o eventuali rotture o danneggiamenti allo stesso. Le grandi catene di supermercati chiedono ai fornitori di surgelati private label di dotare le linee di confezionamento di almeno un metal detector o di un sistema a raggi X soprattutto nei casi in cui i prodotti contengano naturalmente del ferro o i materiali da imballaggio contengano metalli. Le macchine di ultima generazione dotate di software per il controllo metrologico possono raccogliere i dati per la tracciabilità. Nel caso di surgelati in busta o in vaschette pelabili la rilevazione dei contaminanti è abbinata a sistemi di verifica della tenuta delle saldature in modo da avere la certezza che il confezionamento sia avvenuto correttamente o che non ci siano stati successivi danneggiamenti. Alcuni sistemi registrano le immagini dei prodotti scartati dalla linea permettendo agli operatori di verificare l’accaduto, approfondire l’indagine e impostare azioni preventive per evitare che episodi similari si ripetano.

  Different instruments for different duties  
  One of the biggest detection challenges is calibrating a metal detector to differentiate between the product and its fortuitous metal contaminants without having false positives. The newest technologies are leading to variable frequency metal detectors that can detect small metal fragments using an entire spectrum of frequencies. Metal contaminants are found despite changes in product characteristics as volume, temperature or packaging, remarkably dropping false positive detections. Also the “coil” technology detects very small contaminants. The newest machines can detect ferrous, non-ferrous and even stainless steel which is generally difficult to sort out from food products because it is conductive and non-magnetic. Information technologies joint to metal detection allow the instrument to automatically recognize a product and store the related information to identify it every time it is processed. Technologies are leading to variable frequency metal detectors that can detect small metal fragments using an entire spectrum of frequencies. Metal contaminants are found despite changes in product characteristics as volume, temperature or packaging, remarkably dropping false positive detections. Sometimes metal detection is not satisfactory as only foreign material detection system in a processing plant. There are cases in which X-ray systems are needed, for instance when frozen foods are packaged in metal trays. X-ray machines locate also bones chips, stones, plastic, rubber and other non-metal materials. They can also spot broken and damaged products. All big retailers require that their suppliers of frozen foods have metal detection on packaging lines and some of them also require X-ray systems because for some products, naturally containing iron metal, detection isn’t always the best option. Many new machines are equipped with software to monitor and measure product weight and also to store the information for traceability, others also inspects package seals to ensure no product has been packaged incorrectly or has been compromised somewhere along the line. Some systems even store images of rejected products for further analysis and ultimate product traceability. Individuating contaminants is very important but just as important are the actions to be taken to eliminate future similar episodes.  
     

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