Berkel riafferma l’arte dell’affettare

Le affettatrici della casa si distinguono per un design elegante e originale, per una meccanica di precisione e la realizzazione artigianale

 

Oggi Berkel è parte del gruppo Rovagnati e ha completato progressivamente il suo assortimento rimanendo fedele alla sua vocazione per oggetti di pregio e precisione

La storia del marchio Berkel inizia nel 1898 dall’idea dell’olandese Wilhelmus Van Berkel: si deve a lui, infatti, l’invenzione dell’affettatrice meccanica, un’intuizione che portò non solo alla fondazione della prima fabbrica di affettatrici al mondo, ma anche alla nascita di un vero e proprio mito, quello della “Volano Rossa” (dell’affettatrice che per funzionare sfrutta appunto il movimento di un volano): oggi un vero e proprio oggetto di culto per amatori e intenditori di tutto il mondo. Uguale ancora oggi il meccanismo di base: una manovella avvia la rotazione del volano, che trasmette il movimento alla lama e al carrello. La lama concava inizia a roteare e il carrello, su cui è fissato il prodotto da affettare, viene spinto verso la lama. Un dispositivo graduato consente di impostare l’avanzamento del carrello e di conseguenza lo spessore del taglio. Naturalmente i modelli attuali rispondono a tutti i più elevati standard di sicurezza ignoti nelle realizzazioni più datate. La prima fabbrica di affettatrici nasce a Rotterdam il 12 ottobre 1898 e l’anno dopo produce e consegna ben 84 affettatrici. Seguono aperture in Europa, Stati Uniti, Sud America e Canada, e un ampliamento della produzione che incluse bilance, tritacarne, macina caffè e affetta-pane.

Dopo una serie di acquisizioni e passaggi di proprietà, nell’agosto del 2014 il marchio Berkel viene acquistato dalla VBI (Van Berkel International), azienda del Gruppo Rovagnati. Nel 2016 Berkel acquisisce la storica coltelleria Del Ben di Maniago, (in provincia di Pordenone) la cittadina friulana che vanta un’antichissima tradizione nella lavorazione delle lame. Così anche i coltelli entrano nell’assortimento di Berkel. Ma l’espansione dell’azienda non finisce qui. Grazie all’acquisizione di OMAS (azienda specializzata nella produzione di affettatrici professionali con una forte presenza nei mercati esteri), attuata nel maggio del 2017, Van Berkel International accresce il suo ruolo nel settore della produzione di affettatrici di alta gamma (professionali e domestiche) e di attrezzature per il food processing.

 

A identificare il marchio Berkel, oggi come ieri, il colore rosso (ma sono disponibili anche varianti in nero, con cromature e decorazioni argento, e in crema), la produzione artigianale e un’immutata attenzione alla qualità: materiali pregiati e tecniche all’avanguardia fanno dei prodotti a marchio Berkel veri e propri oggetti di culto, ricercati da collezionisti e antiquari. Berkel è una vera un’icona del design ed è perfino oggetto di falsificazioni al pari dei più noti emblemi del lusso. Oggi arredatori e architetti ne apprezzano il design e la interpretano come originale elemento d’arredo, tanto che Berkel realizza anche versioni personalizzate dei modelli più classici avvalendosi della collaborazione di noti artisti e artigiani. Non solo. L’azienda mette a disposizione le sue conoscenze anche ai collezionisti che hanno la necessità di identificare con certezza l’origine (e l’originalità) dei modelli in loro possesso.

Nei piani per il prossimo futuro, una crescita basata sull’ampliamento dell’offerta di prodotti e sulla penetrazione di nuovi mercati come il Medio Oriente, l’Asia e l’Oceania tramite collaborazioni con importatori selezionati, e in USA, Canada e America Latina tramite la filiale Van Berkel USA, aperta pochi mesi fa a Miami. Con due stabilimenti produttivi di affettatrici, uno in Italia (Oggiona S. Stefano -VA) e uno India (Chennai), una fonderia di alluminio (a Besnate -Va) e il centro di produzione di coltelleria a Maniago (PN). Van Berkel International è oggi una realtà da oltre 18 milioni di euro con oltre 150 dipendenti.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome