Federvini: così si rilancia il mercato interno e sostiene l’export

Il comparto alcolico trae ossigeno dalle esportazioni, ma i consumi domestici richiedono una nuova spinta, tra normativa e promozione di qualità.

In Italia i consumi di bevande alcoliche risultano in contrazione da ormai dieci anni, complice la crisi, la trasformazione del panorama competitivo e un cambio di percezione del prodotto. A confermarlo sono i 10 trend relativi al nostro mercato interno delineati dalla ricerca Nielsen.

All’interno di questo scenario, anche il comparto rappresentato da Federvini – Federazione Italiana Industriali Produttori Esportatori e Importatori di Vini, Acquaviti, Liquori, Sciroppi, Aceti e Affini – ha registrato nel 2015 un andamento poco dinamico in territorio domestico, con risultati positivi solo sul fronte export.

boscaini_federvini“Sebbene le esportazioni abbiano indubbiamente rappresentato una valida boccata di ossigeno per l’intero settore, occorre ridare dignità al mercato interno e ai consumi domestici e riconoscere alle produzioni di vini, di spiriti e di aceti un ruolo strategico nell’economia nazionale”, ha sottolineato Presidente di Federvini, Sandro Boscaini (in foto), in occasione dell’Assemblea Generale 2016.

  • A livello normativo, l’approvazione del testo unico del vino e della vite risulta ancora in corso e Boscaini ha domandato al Parlamento di garantire alle nuove regole la “massima flessibilità nel tempo”, volta ad evitare un’immobilizzazione del settore. “Il Governo ha chiesto agli operatori di alzare l’asticella dell’export mirando ai 7 miliardi di euro. Possiamo certamente raggiungere questo importante risultato, ma per farlo abbiamo bisogno di una strategia e una politica nazionale che sostenga le necessità della filiera. A livello di negoziazioni europee, vorremmo vedere inserite alcune misure affinché il regolamento per la promozione nei mercati dei Paesi terzi risulti meno rigido e molto più attento alla realtà dei mercati”, ha specificato Boscaini.
  • Per il contesto internazionale si è ribadita l’importanza delle trattative aperte con i Paesi extra Ue nell’ambito della politiche commerciali internazionali: dall’accordo tra Ue e Canada in vigore dal 2017, alla prossima attuazione del patto di libero scambio tra Ue e Vietnam. Resta aperta la questione del Ttip con gli Stati Uniti. “La controparte americana ha più volte ribadito la complessità nell’integrare le nostre tutele delle indicazioni geografiche con il proprio sistema normativo: noi continuiamo a sostenere l’esigenza dell’accordo senza far venire meno la tutela dei nostri capisaldi ed altrettanto interesse lo abbiamo nelle trattative con America Latina, Giappone ed India, mercati internazionali dalle grandi potenzialità”, ha spiegato Boscaini.
  • In termini di percezione sociale della categoria è infine richiesta una messa al centro delle tradizioni di consumo qualitativo italiano, in ottica educativa e culturale. Alla fine dello scorso anno Federvini ha lanciato allo scopo il progetto formativo #Beremeglio, per promuovere un servizio di somministrazione delle bevande alcoliche di qualità, contribuendo alla prevenzione e al contrasto di abusi. I corsi legati all’iniziativa, ad oggi in fase pilota, sono iniziati a gennaio 2016 e coinvolgeranno 600 operatori per la durata di 6 mesi

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