La gestione della crisi sanitaria: le testimonianze dei farmacisti Alphega

In tutto il Paese, le farmacie del network si sono mobilitate inserendo nuovi servizi a disposizione della clientela. Gli esempi più interessanti

Durante l'emergenza #Coronavirus, in quatantena così come in Fase 2, le oltre 800 farmacie del network Alphega in Italia (che fa capo a Walgreens Boots Alliance) hanno attivato nuove iniziative pensate per prendersi cura di pazienti e dipendenti e rispondere ogni giorno alle esigenze della propria comunità.

Nel nord Italia, dove il virus si è diffuso maggiormente, i farmacisti si sono attivati molto presto, sin dall'inizio dell'epidemia. Marcello Perego, titolare di farmacia a Vimercate (Mb), in sole 24 ore ha riorganizzato la propria struttura interna, mettendo risorse dedicate alla ricezione degli ordini su Whatsapp e alla preparazione dei pacchetti: "Grazie ad Alphega, abbiamo tanti modi per comunicare con i pazienti e spiegare come comportarsi. Nel caso di persone in quarantena, per esempio, abbiamo attivato una procedura apposita con pagamento elettronico e consegna alla porta di casa senza alcun contatto fisico.”

Alberto Ventura, farmacista di Modena, si è impegnato per tranquillizzare i clienti attraverso un servizio curato ed efficace. A Livorno, il farmacista Francesco Farneti. oltre a servire i pazienti in farmacia, ha assicurato un servizio di consegna a domicilio veloce e affidabile: “Facendo parte della rete Alphega, avevamo già un sistema di home delivery ben avviato, quindi è stato relativamente facile implementarlo ulteriormente per affrontare questa fase di emergenza - commenta Farneti. Questo significa anche avere più tempo da dedicare ai pazienti”.

Riccardo Riccardi, titolare di una farmacia Alphega a Roma, ha puntato molto anche sul sostegno psicologico dei pazienti. Per questo, insieme alla sua squadra, ha lavorato per far sì che i clienti si sentano protetti, in un ambiente sereno e familiare, considerato che devono spesso devono mettersi pazientemente in coda per rispettare regole sulla distanza interpersonale: “I clienti percepiscono subito lo stato d’animo del farmacista dietro al bancone. Se siamo preoccupati o stressati, potremmo trasmettere un sentimento negativo a chi ci sta di fronte. Invece se siamo rilassati, professionali e positivi, possiamo fare molto per rassicurare i pazienti e magari farli uscire dalla farmacia con un sorriso”.

A Rende, in provincia di Cosenza, il farmacista Arturo Jorio lavora a stretto contatto con il Comune e numerose associazioni, offrendo un aiuto specializzato ai cittadini e anche ai professionisti della salute della zona: “Abbiamo reso disponibili i pulsossimetri per i medici di base, di modo che possano avere con sé questo importante strumento durante le visite. Ma la nostra attenzione è rivolta principalmente ai cittadini. Offriamo loro il nostro consiglio professionale attraverso tutti i canali possibili – in farmacia, ma anche per telefono, via email, su Whatsapp o su Facebook.”

La farmacia La Rocca a Palermo, gestita da una squadra di sole donne, si è impegnata per rispondere alle esigenze dei clienti di tutte le età e aiutarli ad orientarsi in questo momento complicato: “Lo facciamo con entusiasmo e tranquillità, dotandoci di tutte le precauzioni necessarie, tra cui i pannelli protettivi sul bancone, mascherine e guanti. E misuriamo la temperatura di tutti i dipendenti due volte al giorno”.

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