Internet, grande barometro di umori e tendenze, aveva mandato segnali già dall’inizio dell’anno: i viaggi risentono la crisi economica in atto, tra i pochi settori in recessione per quanto riguarda l’e-commerce, dopo anni di vacche grasse.
Come se non bastasse poi, erano arrivati i segnali dei tour operator, che ovviamente ben se ne intendono: l’indagine congiunturale del Ciset sulle aspettative degli operatori turistici italiani per il semestre maggio-ottobre lasciava poco spazio ai se e ai ma, segnalando una flessione forte dei flussi di stranieri in Italia (-4,3% degli arrivi e -3,7% delle presenze per la stagione estiva) accompagnata però anche da un calo più contenuto dei turisti italiani (-2,4 e -2,2% rispettivamente). Ancor più negativi gli albergatori che si aspettano percentuali negative quasi raddoppiate (-8,3 e -6,2% per gli stranieri e -3,5 e -3,9% per gli italiani, dati Ciset).
Turismo sì, ma mordi e fuggi
Cambia il tipo di turismo in questi tempi d’incertezza. E dunque, se molti alla vacanza non rinunceranno, certamente cercheranno di contenere i costi il più possibile. È sufficiente una breve visita agli stabilimenti balneari della riviera romagnola per capire che gli umori e le aspettative non sono alle stelle: spiagge semideserte, turisti al risparmio. E a conforto delle sensazioni, arrivano i dati: a giugno ci sono stati il 25% in meno di turisti sui litorali italiani, secondo il Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio che associa circa 10.000 imprese.
Via libera piuttosto alle mete più vicine o alle destinazioni più a buon mercato (Tunisia e Mar Rosso in primis), oppure a soluzioni di vacanza economiche in termini di alloggio, ristorazione e altri servizi. E occhi puntati sui prezzi, o meglio sul rapporto qualità-prezzo.
L’aspettativa, sia per i clienti sia per gli operatori (ribadita in una recente chiacchierata-confronto sulle pagine del settimanale di settore Ttg Italia), è quella del last minute. Le prenotazioni sotto data potrebbero rivelarsi l’ago della bilancia per i risultati della stagione estiva. Una conferma viene dai sondaggi effettuati dal sito lastminute.com. Una conferma viene da un sondaggio effettuato su 800 italiani dal sito lastminute.com che ha evidenziato come il 51% spenderà per la vacanza meno del 2008, mentre il 69% degli intervistati ha dichiarato che non supererà i 1.000 euro a persona, mentre per il 31% la vacanza quest'anno sarà più corta.
Gli operatori? Si adeguano. Parlano chiaro i dati emessi dal sito Trivago che compara i prezzi di 400.000 alberghi nel mondo, che segnalano un deciso calo nel prezzo delle camere (in Europa -7% in luglio rispetto allo stesso mese dell’anno scorso). Nel Sud Europa, i decrementi vanno dal 7% di Roma, al 31% di Madrid (vedi tabella).
A salvarsi dal bagno di sangue potrebbero esserci le cosiddette vacanze “a tema”. Sempre secondo gli operatori interpellati dal Ciset, le tipologie più ambite potrebbero essere agriturismi, turismo fitness e benessere e crociere.
Andamento prezzi nelle 10 mete top
Città | prezzi luglio 08 (in sterline) |
prezzi luglio 09 (in sterline) |
Differenza |
Parigi | 115 | 114 | -1% |
Roma | 110 | 102 | -7% |
Londra | 131 | 134 | +2% |
Berlino | 75 | 75 | 0% |
Barcellona | 131 | 94 | -28% |
Firenze | 91 | 94 | +3% |
Bruxelles | 106 | 86 | -19% |
Madrid | 107 | 74 | -31% |
Milano | 92 | 93 | +1% |
Venezia | 121 | 125 | +3% |
Fonte: trivago.co.uk
Ripresa in vista nel 2010?
Dopo un’estate non esaltante per i viaggi i cui segnali erano del resto già iniziati a fine 2008, la ripresa potrebbe però essere vicina. Lo prevede ancora il Ciset: a fronte di una dinamica negativa per gli arrivi in Italia nel 2009 (2,5%), soprattutto per il perdurante calo dei flussi extraeuropei (3,1%) e la diminuzione attesa dal Nord Europa (4,2%), soprattutto dalla Gran Bretagna (4,9%), anche a seguito della svalutazione della sterlina , le dinamiche turistiche dovrebbero “risalire la china” grazie al miglioramento nei livelli di fiducia già a partire dalla seconda metà del 2009, tanto che le prime indicazioni per il 2010 segnalano un segno positivo pari a +0,4% per i mercati tradizionali e un +1,1% per i flussi complessivi, con particolare riguardo per gli arrivi da sud est asiatico e Est Europa.
Il settore viaggi, come è stato uno dei primi a subire la crisi, potrebbe risultare tra i primi a dare segnali di ripresa, in quanto il viaggio, pur breve, dietro casa e last minute che sia, è vissuto ormai come un bene irrinunciabile.
Le mete dell’estate 2009
Ecco secondo gli operatori intervistati dal Ciset, quali dovrebbero essere le mete più gettonate per l’estete 2009, e quelle che perderanno terreno
Su
- Sud europa (Spagna e Grecia)
- Mar Rosso
- Marocco
- Tunisia
- Croazia
Giù
- Stati Uniti
- Maldive e Sri Lanka
- Messico
- Centro Sud America
Ancor peggio dovrebbe andare a Europa Centrale, Cina e Thailandia, Nord Europa, Oceania e Medio Oriente.
Dati Ciset – Università di Venezia, www.ciset.it