Arborea archivia l’esercizio 2023 con numeri da record

Ricavi per 232 milioni di euro, con un incremento del 7% rispetto al 2022. Impegno a mantenere costante la remunerazione ai soci

L’esercizio 2023 va in archivio con numeri da record per la Cooperativa Assegnatari Associati Arborea, che ha archiviato l’anno con ricavi per 232 milioni di euro, con un incremento del 7% rispetto al 2022. La cooperativa, composta da 155 aziende agricole, leader del mercato lattiero-caseario sardo e terzo player nazionale nel latte Uht, non aveva mai raggiunto un risultato simile nei 65 anni dalla sua nascita, con una produzione di 181 milioni di litri di latte bovino. I livelli di fatturato e produzione raggiunti risultano particolarmente significativi visto il complesso scenario economico e di settore dello scorso anno e, più in generale, i costi aggiuntivi legati all’insularità che gravano sia sull’import di materie prime che sul trasporto delle merci verso i diversi mercati. Il mercato regionale ha segnato +5%, mentre nazionale ha messo a segno un +11% grazie all’allargamento distributivo e al lavoro di presidio su trade e Gdo, portando la divisione al consumo a un +10% e il brand Arborea a un +18% complessivi.

Remunerazione ai soci: impegno per conferma 0,6 euro

Questi numeri sono il risultato sia dell’aumento dei ricavi sia del completamento del processo di risanamento, che ha portato al rientro dalla perdita di 12 milioni di euro registrata nel 2021.

“Il 2023 è stato un anno sfidante e cruciale per il riassetto interno; i numeri raggiunti confermano il rientro dalle perdite del 2021 e consentono di guardare con fiducia al futuro. Ci affacciamo a questo orizzonte dopo le azioni intraprese sul fronte della riorganizzazione e per la remunerazione al socio che intendiamo preservare in linea con la media nazionale – nel 2023 è stata mediamente di 0,60 euro/litro Iva inclusa, nonostante il trend di flessione generale, impegnandoci, anzi, a mantenerla costante in qualunque condizione di mercato -, ha dichiarato Remigio Sequi, presidente e amministratore delegato della società -. Tutto questo perché crediamo fortemente nel nostro asset principale, ovvero i soci e nella tutela dell’intera filiera produttiva i cui conferimenti in aumento stanno riconoscendo la bontà di questo impegno”.

Ai risultati ha contribuito principalmente la razionalizzazione del portafoglio prodotti per una valorizzazione delle referenze a maggior valore aggiunto e del segmento premium.

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