Barilla ricostruisce e racconta la vera storia (campana) di Voiello

Un viaggio di 140 anni attraverso gli archivi per riportare alla luce le vere origini del brand e della famiglia campana, smentendo i rumors sulla Svizzera

A chi vuole prevedere il futuro si dice spesso di studiare il passato: vale anche per le aziende che ambiscono a innovare e a posizionarsi sul mercato con un'identità ricca e solida. Barilla rientra indubbiamente in questo cluster e non a caso ha scelto di investire una parte del proprio budget non nel creare nuovi spot pubblicitari, ma nel cercare i racconti che già esistono e si sono perduti. Un atto che nell'era della post verità e delle fake news assume un significato ancora più forte. La multinazionale ha infatti indagato le origini di pasta Voiello, tornando indietro di 140 anni, in risposta (anche) ad alcuni rumors che le indicavano come svizzere.

La storia di Voiello

Nessun nonno svizzero: le origini di pasta Voiello, da 50 anni marchio del Gruppo Barilla, sono italiane. Lo rivela lo studio condotto da ricercatori del Centro Studi Storici “Nicolò D’Alagno” di Torre Annunziata, che recuperando documenti inediti conservati presso l'Archivio Storico Barilla e numerosi archivi del territorio, hanno individuato in Andrea Voiello (figlio di Teodoro Voiello e Rachele Liucci) il capostipite della famiglia e quindi nonno di Giovanni. Un percorso lungo 140 anni che parte dalla Bottega di Torre Annunziata e arriva all’attuale pastificio di Marcianise, raccontato nel libro “I Voiello Storia di una famiglia di Torre Annunziata pioniera e eccellenza dell’arte bianca italiana”. Il volume sfata la tradizione popolare, che vedeva il capostipite di Casa Voiello in August Van Vittel, ingegnere di origini svizzere giunto in Italia per la costruzione della ferrovia Napoli-Portici e innamoratosi della bella figlia di un pastaio. Storia che oggi non trova più riscontro nei fatti. Secondo quanto ricostruito dagli studiosi, Giovanni Voiello, fondatore dell’omonimo pastificio, era figlio di Teodoro e Rosa Carotenuto; Teodoro a sua volta figlio di Andrea e Maddalena Ramirez e infine, Andrea figlio di Teodoro e Rachele Liucci, convolati a nozze nel 1822. Senza traccia del “nonno svizzero”. Ma la ricostruzione è risalita indietro nel tempo, approdando a Bracigliano, un piccolo paesino nell’Agro-Nocerino-Sarnese, in cui alle soglie del Settecento nasce Emanuele Gaudiello, che possiamo considerare come il capostipite da cui parte, attraverso vari passaggi, trasferimenti ed errate trascrizioni anagrafiche, la dinastia dei Voiello.
Nel mezzo di questa storia c’è Barilla, che dal dicembre 1973 ha acquisito la maggioranza del marchio per rilevarlo in toto due anni dopo. L’opera di ricostruzione genealogica è stata realizzata da Antonio Papa, Vincenzo Marasco e Salvatore Cardone all’interno dell’Archivio Storico Barilla - che dal 1987 custodisce le testimonianze di vita, dei progetti, delle strategie e dei prodotti degli uomini che hanno operato in Barilla e nelle realtà del Gruppo. Il libro, nato dall’amore dei tre studiosi per il territorio, persegue finalità divulgative senza scopo di lucro e si può richiedere presso il Centro Studi Storici “Nicolò D’Alagno”.

 

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