Premio Di padre in figlio – il gusto di fare impresa, 13° edizione nazionale

Premio di padre in figlio
Dal 2008, questa iniziativa analizza e valorizza le esperienze di aziende familiari che hanno affrontato e risolto con successo il passaggio generazionale

AIDAF Italian Family Business ha rilevato nello scorso anno che in Italia le aziende familiari costituiscono circa l’85% delle imprese. Il dato appare ancora più significativo se si considera che queste aziende generano il 70% dell’occupazione. Segno di un’imprenditoria intelligente e laboriosa, che con creatività, passione e lungimiranza costruisce realtà destinate a durare nel tempo.

A loro è dedicato il Premio Di padre in figlio – il gusto di fare impresagiunto quest’anno alla XIII edizione nazionale. Dal 2008, questa iniziativa analizza e valorizza le esperienze di aziende familiari che hanno affrontato e risolto con successo il passaggio generazionale, creando una letteratura di esempi virtuosi di soluzioni strutturate che possono costituire uno stimolo e un modello per le tante imprese che vogliono intraprendere questo processo.

Da alcuni anni il Premio gode del supporto scientifico della LIUC Business School tramite il Family Business Lab (FABULA), diretto da Salvatore Sciascia e Valentina Lazzarotti, come partner scientifico dell’iniziativa. In proposito, FABULA mette a disposizione gli strumenti di raccolta e interpretazione dei dati, fondamentali per analizzare profondamente e in modo quanto più possibile oggettivo le aziende partecipanti.

I dati dell’Osservatorio AUB, istituito da AIDAF, UniCredit e Bocconi, dicono che il 50% delle imprese familiari ha al vertice una persona con oltre 60 anni, per cui il tema del passaggio generazionale appare quanto mai urgente. Soprattutto alla luce del fatto che, secondo uno studio condotto dal FABULA insieme al CYFE-Center for Young and Family Enterprise dell’Università di Bergamo, solo un figlio di imprenditore su 10, fra quelli che studiano nelle università italiane, ha intenzione nel lungo periodo di entrare nell’impresa di famiglia e portare avanti il business dei genitori.

È  inoltre interessante notare che, anche al di fuori delle famiglie imprenditoriali, secondo il VI Rapporto Censis-Eudaimon il 69% dei giovani tra 18 e 24 anni sta considerando di cambiare lavoro, percentuale che si attesta al 46% per i giovani tra i 25 e i 34 anni.

Si apre quindi una riflessione: la voglia di fare esperienze diversificate in contesti anche lontani dalla propria formazione è diffusa tra i giovani, compresi i figli di imprenditori.

La disaffezione dei possibili eredi mette in evidenza un problema non da poco: il rischio che vada perduto parte del know-how dell’azienda familiare, frutto di decenni di lavoro, passione e dedizione. Nella maggioranza delle imprese, infatti, questo patrimonio si trasmette di generazione in generazione.

La peculiarità dell'Italia sta proprio in un tessuto imprenditoriale di carattere familiare: il passaggio di consegne alle nuove generazioni diviene quindi garanzia di continuità, di sviluppo e di crescita per l’intero Paese. Come testimoniano i casi premiati nelle scorse edizioni del Premio Di Padre in Figlio, è possibile delineare le principali modalità che favoriscono il passaggio generazionale.

È importante che il processo successorio sia avviato senza fretta, quando il fondatore e il successore siano ancora relativamente giovani; che ci sia un trasferimento delle deleghe accuratamente pianificato e strutturato in fasi; che ci siano armonia e dialogo tra le generazioni, pur in presenza di visioni diverse che in questo caso possono essere stimolanti e costruttive. Fondamentale che i figli decidano di essere imprenditori per scelta, non per diritto, proprio per il gusto di fare impresa e la passione per la sfida come elemento ispiratore. E che sappiano affiancare manager capaci ed esperti con cui condividere questa delicata fase per arrivare adeguatamente preparati ad assumere la leadership.

La candidatura

La candidatura al Premio di padre in figlio, libera e gratuita, è possibile fino al 15 dicembre 2023, ed è riservata alle imprese familiari che abbiano realizzato un fatturato 2022 superiore a 10 ML di euro, e che abbiano all’interno almeno un rappresentante della famiglia fondatrice dalla seconda generazione in poi. Le candidature con i requisiti richiesti dal regolamento saranno valutate mediante un’approfondita intervista all’imprenditore alla guida dell’azienda, condotta con una metodologia di analisi elaborata dagli accademici di FABULA della LIUC Business School.

La giuria

La giuria del Premio di padre in figlio, composta da esponenti del panorama economico, finanziario, accademico e istituzionale, selezionerà i finalisti e i vincitori per ciascuna delle otto categorie previste: Apertura del capitale e/o della governance; Donne al comando; Fratelli al comando; Giovani imprenditori; Innovazione; Internazionalizzazione; Piccole imprese; Storia e tradizione. La giuria avrà anche il compito di decretare il vincitore assoluto, nella XII edizione EPTA della famiglia Nocivelli e precedentemente Lavazza per la XI.

I sostenitori

L’iniziativa è promossa da Credem Euromobiliare Private Banking, EOS Management Consulting - Glasford International Italy e IGI Private Equity in qualità di partner tecnico.

Grazie a 50 anni di attività al fianco di imprese e imprenditori, Credem Euromobiliare Private Banking ha sviluppato una filosofia orientata all’ascolto e alla personalizzazione, che si riflette nell’attenzione che dedichiamo ad interpretare correttamente i bisogni, le aspettative e il mandato del cliente al fine di fornire una soluzione che porti benessere aziendale a tutti gli stakeholders” dice Roberto Maugeri, competence leader marketing “ Inoltre, siamo molto attenti a leggere il contesto socio-economico per intercettare i nuovi trend, più precisamente: i futuri responsabili d’impresa cominciano ad interpretare il business in modo differente, i nuovi imprenditori vogliono essere i fondatori di un’economia sostenibile - un tema che attrae le nuove generazioni di investitori e di imprenditori”.

In Glasford International Italy ed Eos Management Consulting crediamo fermamente nell’importanza dei family business, in virtù dell’intraprendenza e del coraggio imprenditoriale dei leader che le animano e della loro capacità di innovare” dichiarano Mauro Ghiselli, managing partner & AD e Massimo Quizielvù, president & CEO.  “Per questo ci poniamo al fianco di queste imprese per garantire la costruzione di un assetto organizzativo solido, tanto nel modello macro quanto nel dettaglio di ruoli, processi operativi e regole di funzionamento, nonché nella selezione, valutazione e valorizzazione del loro capitale umano. Come Partner del Premio, vogliamo contribuire a far conoscere e celebrare le storie di successo di queste imprese, certi che saranno d’ispirazione per tutti noi”.

Per IGI Private Equity interviene Matteo Cirla, Amministratore Delegato: “L’Italia ha un tessuto imprenditoriale costituito, se si guarda al fatturato, per il 42% da imprese familiari.  Negli ultimi cinque anni, su 1.626 operazioni di private equity il 73% ha riguardato imprese in cui esiste il tema del ricambio generazionale. IGI Private Equity lavora a fianco degli imprenditori che vogliono affrontare il passaggio dell’azienda da padre a figlio attraverso un’attività che non si limita solamente all’apporto di capitali, ma contribuisce al lavoro quotidiano per realizzare una transizione sostenibile e duratura nel tempo. Per questo motivo, il premio può essere un supporto alla conoscenza dell’attività che svolgiamo in un settore che ha grandi potenzialità per l’economia reale e per il tessuto industriale italiano”.

Il patrocinio istituzionale è di Unioncamere Nazionale e di Ca’ Foscari Alumni, uno dei più attivi network di laureati tra gli atenei europei.

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