Brand come nuovi fari in tempi instabili: chi sta facendo meglio

Secondo il FutureBrand Index 2023 i marchi consumer sono premiati laddove vi è risposta innovativa e concreta ai bisogni fondamentali

I brand delle aziende orientate a un'innovazione che soddisfa i bisogni fondamentali
delle persone, rispondendo al contempo a un purpose di marca solido e responsabile, godono della più alta stima e hanno occasione di ritagliarsi uno spazio permanente e rilevante nella vita dei consumatori. Questo vale ancora di più in un momento globale di incertezza, instabilità e sensazione di vuoto di riferimenti che potremmo, con personale tocco interpretativo, definire semplicemente "adulti".
A rilevarlo, o meglio ribadirlo con rinnovata forza, è il FutureBrand Index 2023, lo studio annuale che si basa sulle opinioni dei professionisti del settore e riposiziona le 100 aziende top di PwC in base alla forza di percezione del brand.
Non a caso, sempre secondo l'Index, il settore consumer è il vero vincitore di quest'anno, con i suoi marchi che tornano in auge. A seguire la classifica e un commento.

Dei 10 marchi del settore dei beni di largo consumo non essenziali presenti nella top 100, nove hanno scalato la classifica e quattro si trovano nella top 20. Con un’incredibile ascesa di 25 posizioni, che l’ha portata al 7° posto, Tesla è in testa al gruppo. L'unica azienda del settore di beni di largo consumo non essenziali a scendere quest'anno è il gruppo del lusso Lvmh, che perde nove posizioni. Bene anche le aziende di informatica, che hanno registrato un'altra super performance. È un testa a testa tra gli altri settori: healthcare, energia, servizi pubblici e comunicazione sono a pari merito al quarto posto; le società finanziarie, industriali e delle materie prime completano la classifica al settimo posto.
Come il settore dei beni di consumo non essenziali, anche i brand di beni di prima necessità hanno registrato un’ottima performance nella Top 100 di quest'anno. I punteggi degli attributi sono aumentati in tutto il settore senza nessun calo rispetto allo scorso anno. Per esempio, i punteggi relativi a parametri come “innovazione” e “thought leadership” sono particolarmente migliorati, mentre per quanto riguarda l’“esperienza” il settore ha registrato una crescita negli attributi che riguardano la capacità dei brand di “migliorare la vita”. Sia Unilever sia Nestlé sono entrate nella Top 20, rispettivamente al 18° e al 20° posto. Anche l'azienda produttrice di birra Anheuser-Busch InBev è salita nella classifica, mentre il gigante della cosmesi L'Oréal sale di 16 posizioni fino al 42° posto.
In un mondo in cui la fiducia e la sicurezza scarseggiano, i brand devono porsi come esempi di responsabilità e proporre azioni basate su un purpose ben definito. Devono agire come ‘fari’, capaci di alleviare le preoccupazioni delle persone e proiettare la propria luce su un futuro migliore”, commenta Jon Tipple, global chief strategy officer FutureBrand

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