Brazzale punta a crescere con i nuovi burri

A colloquio con Roberto Brazzale: il Gran Moravia? Conquista quote in gdo. La Cina? Ha stalle di livello. I sessantenni? Conferiscono esperienza

A tre anni dalla nascita del Brazzale Science Center, a Cogollo del Cengio (Vi), sono stati presentati i nuovi laboratori di ricerche analitiche dedicati a Tino Brazzale, per anni responsabile tecnico dell’azienda. Fondati dal prof. Fernando Tateo, ordinario di scienze e tecnologie alimentari dell’università degli studi di Milano, e dalla prof. Monica Bononi, associato di scienze e tecnologie alimentari presso lo stesso ateneo, i laboratori svolgono ricerche nell’ottica di una valorizzazione nutrizionale di latte e derivati, oltre a svolgere attività di ricerca e sviluppo. A presiedere l’attività Roberto e Piercristiano Brazzale.

I formaggi di Brazzale anche in Cina

Verso la Cina, attraverso una società commerciale, Brazzale esporta e distribuisce prodotti finiti di vario tipo. Non solo formaggi di produzione propria, ma anche parmigiano reggiano, per esempio. Nel caseificio locale di proprietà, arrivano semilavorati dall'Europa, “si può partire da una cagliata e creare lì una mozzarella fresca per il mercato locale -comincia Roberto Brazzale, titolare dell’azienda-. Questo conviene perché i tempi di viaggio sono talmente lunghi che per avere un prodotto fresco è importante lavorarlo localmente e poi venderlo sul posto, con una qualità paragonabile a quella italiana”. Quello nell’ex impero celeste è un mercato interessante, dato che “ci sono anche degli ottimi produttori di latte in Cina -continua Brazzale-, un Paese che sta facendo enormi passi avanti, con stalle di altissimo livello, grande professionalità e tecnologia paragonabile a quella dei Paesi occidentali”. L’azienda è presente in 70 Paesi e le esportazioni valgono il 60% sulla totalità della produzione, che abbraccia anche altri segmenti, come ad esempio gli allevamenti suinicoli. Dov'è il maggiore potenziale di sviluppo? “Ovunque -sostiene il manager-. Il consumo di prodotti lattiero caseari sta crescendo da decenni. Ed è entusiasmante il ritmo con cui cresce l'export dei prodotti lattiero caseari italiani negli ultimi anni, grazie anche all'apprezzamento sempre maggiore per pasta e pizza, che sono un veicolo per i nostri prodotti”.

Brazzale, il business dei nuovi prodotti nella gdo in Italia

In Italia, invece, per l’azienda (con differenze a seconda dei prodotti), ampia la quota distribuita attraverso il canale della gdo: “Sul Gran Moravia abbiamo una quota che supera il 60% e ci dà grandi soddisfazioni -comunica il titolare-, anche perché ormai siamo riconosciuti dal consumatore e dai professionisti”. Sul burro, presentati di recente quelli speciali, aromatizzati, pensati sia per il retail che per un uso professionale. C’è poi il gelato realizzato a base di burro, per il quale l’intento è di riuscire a comunicarlo come alternativa valida per una dieta sana.

Italia, è o non è un Paese per vecchi?

Aveva fatto notizia la volontà di Roberto Brazzale di dare maggiore spazio in azienda a lavoratori con più di sessant’anni. Abbiamo fatto il punto su come procede l’inserimento in delle nuove figure e sulle future politiche di assunzione. “Per noi l'età non vuol dire nulla. Si può essere giovani a 20 come a 60 anni: dipende dallo spirito. Ci piacciono i nostri giovani, vederli inseriti in staff compositi con i senior. Più della metà del nostro personale -di oltre mille dipendenti- ha meno di 35 anni. La presenza di persone che hanno una grande esperienza è di importante aiuto. E devo dire che molto spesso anche l'energia, l'entusiasmo è paragonabile. E da questo punto di vista siamo felicissimi dei nostri sessantenni. A oggi sono una decina, quelli assunti di recente. Ma se si presentassero domani persone valide noi non discrimineremmo sulla base dell'età”, conclude Brazzale.

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