Caviro rendiconta l’impegno in ambito sociale

mondodelvino
Il 99% degli scarti prodotti dalla più grande cooperative vitivinicola d'Italia torna a nuova vita. L'impegno dell'azienda è ad accelerare nella tutela dell'ambiente, delle comunità e nella promozione di buone regole organizzative.

Attenzione alle persone, alle comunità e all’ambiente. È quanto emerge dal quarto bilancio di sostenibilità redatto da Caviro, la più grande cooperativa vitivinicola d’Italia con 11.650 soci, 27 cantine in 7 regioni d’Italia, 37.300 ettari vitati, 600 mila tonnellate di uva prodotta (l’8,5% del dato complessivo della Penisola).

Impegni in linea con l’Agenda Onu per lo Sviluppo Sostenibile

Ogni anno il gruppo di Faenza processa 624mila tonnellate di scarti: oltre il 99% di questi trova nuova vita e solo lo 0,1% va a smaltimento. Non solo: negli scorsi anni è stato messo a punto un programma articolato di interventi in chiave Esg (ambiente, inclusione sociale e buone regole di governo aziendale) che ha come stessa polare l’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile.

“Dare evidenza alle nostre azioni di sostenibilità non è solo un dovere nei confronti dei soci e dei consumatori. Crediamo che il nostro approccio possa essere un esempio diffuso per adottare comportamenti il più possibile virtuosi nei confronti delle generazioni future e del Pianeta. I recenti fenomeni che hanno colpito l’Emilia-Romagna ne sono una testimonianza e la responsabilità ad affrontarli deve essere di tutti”, sottolinea il presidente Carlo Dalmonte.

“Esercitiamo un’azione concreta e tangibile su ben nove dei SDGs (Sustainable Development Goals), attraverso iniziative e progetti di ampio respiro. Siamo particolarmente orgogliosi dell’impegno sull’obiettivo numero 6 (Acqua pulita e servizi igienico-sanitari), a cui rispondiamo con il riutilizzo del 40% delle acque di processo (con 470 milioni di litri di acqua recuperata) - e sul numero 15 (Vita sulla Terra) grazie ai molteplici progetti di ricerca e sviluppo, alcuni dei quali messi in atto in collaborazione con l’Università di Bologna”, aggiunge il direttore generale SimonPietro Felice.

Certificazione indipendente

La quarta edizione del bilancio di sostenibilità è stata certificata da un ente esterno.

L’anno fiscale 2021/2022 ha registrato un fatturato record di 417 milioni di euro, con il mercato italiano che ha coperto il 70% delle vendite. Il vino ha inciso per il 61% dei ricavi, l’area alcol, mosti e acido tartarico il 21%, mentre la quota relativa al settore energia e ambiente ha pesato per 18%.

Oltre il 97% del valore generato nel fiscal 21/22 è stato distribuito agli stakeholder mentre gli investimenti sono stati pari a 23,5 milioni, il 64% dei quali è stato effettuato in ambito Esg.

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