Chi sono i 100 top brand del food e qual è il loro andamento

Il valore economico generato dall’immagine e dalla reputazione dei 100 principali brand alimentari del mondo secondo l'analisi Brand Finance

Sono sempre Stati Uniti e Cina i due Paesi a vantare il maggior numero di brand presenti nella classifica Brand Finance che ordina i top marchi alimentari al mondo per valore generato da immagine e reputazione. L'analisi della società al 1° gennaio 2023 (qui il ranking completo) ci dice che il valore dei grandi nomi del food è aumentato mediamente del 10% rispetto allo scorso anno, ma che per quanto riguarda la capacità attrattiva, dopo le buone performance registrate durante il periodo Covid, emerge un mancato rafforzamento anno su anno.
Un quadro di luci ed ombre dove il dominio assoluto è sempre dello svizzero Nestlè, con un valore del brand pari a 22,4 miliardi di dollari e una sostenibilità percepita dai consumatori inferiore alla realtà. "Dalle nostre valutazioni risulta che la percezione della sostenibilità di Nestlè genera 1,4 miliardi di dollari, ma se i consumatori comprendessero meglio la reale attenzione di Nestlè alla sostenibilità, il trademark svizzero beneficerebbe di altri 200 milioni di valore grazie al potenziale incremento delle vendite", sottolinea Massimo Pizzo, senior consultant di Brand Finance.

La posizione dell'alimentare italiano

Barilla e Ferrero sono le uniche due società italiane presenti nella Brand Finance Food 100 2023 sia per la forza con cui influenzano i consumatori sia per la distribuzione globale dei relativi marchi che favorisce il volume dei fatturati. Complessivamente i marchi del gruppo Barilla valgono 3,9 miliardi di dollari; il brand Barilla perde due posizioni in classifica scendendo così al 16° posto in seguito ad un incremento di valore inferiore alla media, dovuto in parte al cambio sfavorevole con il dollaro.
I brand Kinder (2,5 Mld.) al 35°, Nutella (1,7 Mld) al 59° e Ferrero Rocher al 72°(1,3 Mld.) – con un valore complessivo pari a 5,5 miliardi di dollari – perdono rispettivamente 12, 13 e 22 posizioni nel report 2023. La perdita è dovuta in parte al cambio sfavorevole e in parte a un leggero indebolimento dei tre brand italiani. Appena al di fuori della classifica 2023, troviamo Amadori, Parmalat, Galbani e Fratelli Beretta che a breve potrebbero entrare nella Food 100 di Brand Finance.
Il report include anche la classifica dei 25 marchi delle bevande non alcoliche di maggiore valore, guidata anche quest’anno da Coca-Cola con un valore pari a 33,5 miliardi di dollari. Nella stessa classifica troviamo anche Lavazza al 19° posto con valore pari a 1,4 miliardi e San Pellegrino al 25° con un valore di 800 milioni di dollari.
La scarsità dei brand italiani nel report Brand Finance Food & Drinks 2023 - spiega Pizzo- dipende sia dalla esigua distribuzione internazionale, che riduce le opportunità di vendita, sia dalla forza con cui la maggior parte dei brand alimentari italiani attraggono e influenzano i consumatori; infatti, dalla competitive analysis che Brand Finance conduce per determinare il punteggio dell’indicatore di forza, risulta che solo i marchi Barilla, Kinder e Rocher sono estremamente forti, quindi in grado di competere realmente con i colossi internazionali".

 

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