Confimprese chiede par condicio nelle agevolazioni

Confimprese chiede un'omogeneità di trattamento fra negozi con contratto di locazione e Retailer con affitto di ramo d'azienda (centri commerciali)

Riportiamo la posizione di Confimprese sull'articolo 65 del decreto Cura Italia. Il tema delle agevolazioni sul pagamento dei canoni di locazione da parte dei retailer in un momento così duro per la società e l'economia italiana, è particolarmente sentito e dibattuto, considerando che i negozi nei centri commerciali non sembrano rientrare nel credito d'imposta. "Il commercio è in ginocchio con vendite pari a zero, costi fissi e nessuna prospettiva di ripresa a breve termine - commenta Mario Resca, presidente di Confimprese-. A una situazione insostenibile si aggiunge l’articolo 65 del Cura Italia che riconosce a botteghe e negozi un credito d’imposta del 60% sui canoni solo per contratti di locazione immobiliare e categoria catastale C1, ma esclude l’applicabilità ai contratti di affitto di ramo d’azienda utilizzati dai centri commerciali nei confronti dei commercianti".

"Pur comprendendo che le risorse a disposizione sono limitate –aggiunge Mario Resca– riteniamo che la scelta discrimini tra retailer che operano con contratto di ramo d’azienda, che generalmente applicano i proprietari dei centri commerciali, e coloro che operano nelle città con un contratto che permette di accedere al credito d’imposta. Riteniamo che la norma vada emendata tenendo conto che il commercio, che è già in ginocchio, non abbia bisogno di fare distinzioni tra chi opera in un centro commerciale e chi nei centri cittadini".

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