Ecco i fattori che rallentano il processo di approvvigionamento

La difficoltà di passaggio delle imbarcazioni nel Mar Rosso riportano l’attenzione sulle catene globali di fornitura. L’analisi di Iungo

Quali sono i fattori che rallentano le comunicazioni tra imprese e fornitori? Un quesito cruciale in una fase – come quella che stiamo attraversando – caratterizzata da nuove strozzature lungo le catene di fornitura globali, per le tensioni nel Mar Rosso costano all’Italia 95 milioni di euro al giorno.

“Questi elementi, che insieme alimentano viziosamente un già fragile contesto di incertezza, impattano sulle aziende di tutte le dimensioni, dai piccoli commercianti ai grandi produttori, creando delle vere e proprie interruzioni nelle comunicazioni tra clienti e fornitori.” - dichiara Andrea Tinti, ceo e founder di Iungo. Il quale sottolinea l’importanza per le imprese di, caratterizzato anche da una volatilità della domanda, le aziende devono dotarsi di soluzioni per migliorare le comunicazioni tra clienti e fornitori, con l’obiettivo ultimo di diversificare le fonti di approvvigionamento e ottimizzare le scorte.

Secondo l’esperto sono cinque i fattori che rallentano le comunicazioni tra aziende e fornitori:

Strumenti obsoleti e canali destrutturati come le e-mail o il telefono, se non integrati con soluzioni all’avanguardia, rallenta le comunicazioni poiché comporta inefficienze nella trasmissione e nella gestione delle informazioni. Questi strumenti, infatti, non consentono la sincronizzazione e l'accessibilità immediata dei dati, aumentando il rischio di errori, ritardi e perdita di informazioni cruciali.

Errore umano, che rallenta le comunicazioni poiché può portare a fraintendimenti, interpretazioni errate o trasmissione di informazioni sbagliate. Questo può causare confusione, richiedere tempo aggiuntivo per correggere gli errori e compromettere la fiducia tra le parti coinvolte.

Mancata tracciabilità delle informazioni, che crea difficoltà nel recuperare i dettagli delle interazioni passate. Senza un sistema di tracciabilità, le informazioni possono essere disperse o difficili da trovare, richiedendo tempo aggiuntivo per ricostruire il contesto delle comunicazioni precedenti.

Eventi imprevisti, che disturbano la routine e le modalità consolidate di interazione. Il Covid-19, ad esempio, ha interrotto le attività aziendali, costringendo molte organizzazioni ad adottare modalità di lavoro remote e a modificare le procedure di comunicazione con i fornitori.

Assenza di processi strutturati, che toglie all’azienda un framework organizzativo per gestire e trasmettere informazioni in modo coerente ed efficace. Senza procedure condivise e processi ben definiti, le informazioni possono essere trasmesse in modo disorganizzato o inconsistente, portando a fraintendimenti, ritardi ed errori nella comunicazione con i clienti o i fornitori.

I fattori che favoriscono il dialogo

All’opposto ci sono fatto che agevolano la comunicazione tra clienti e fornitori. In primis, la promozione di una cultura aziendale improntata alla collaborazione e la sicurezza che ogni individuo coinvolto abbia chiare responsabilità e compiti da svolgere. Inoltre, l'adozione di tecnologie all'avanguardia, come l'intelligenza artificiale e l'analisi dei dati, migliora l'efficienza e la trasparenza della comunicazione. Parallelamente, anche l'implementazione di processi standardizzati concorre ad assicurare una trasmissione coerente e rapida delle informazioni.

 

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