Ferrarelle cresce negli indicatori di sostenibilità

L'azienda pubblica il bilancio di sostenibilità 2022, che contiene i progressi compiuti sul fronte dell'ambiente, dell'inclusion e della condivisione dei risultati ottenuti con le comunità di riferimento

Riduzione nel consumo dei materiali da imballaggio. Raddoppio della formazione erogata ai dipendenti. Preferenza per i fornitori italiani, in modo da redistribuire sul territorio i proventi del business. Sono alcuni dei risultati generati da Ferrarelle nel corso del 2022 e rendicontati nel bilancio di sostenibilità.

Migliora l’impact assesment

In particolare, l’azienda annuncia di aver migliorato il proprio Bia (Benefit Impact Assessment) di 6,3 punti rispetto al 2021, arrivando a quota 86,8.

Nel corso del 2022, il quarto player nel settore delle acque minerali in Italia ha impiegato il 17% di R-Pet (cioè riciclato) in più dell’anno precedente, arrivando a 9.833 tonnellate. Quanto alla gestione dei rifiuti (89% avviato al recupero), l’azienda sottolinea di seguire i principi dell’economia circolare, rendendo ciò che normalmente viene annoverato come “rifiuto” una vera e propria risorsa. Tra le altre cose, il gruppo sta portando avanti il progetto “Flora Cacao”, con cui si è posta l’obiettivo di riutilizzare le bucce di cacao utilizzate nei processi produttivi di Amedei Toscana per la produzione di carta da imballaggio destinata anche alle confezioni di cioccolata Amedei, contando circa 10.340 kg di bucce di cacao e circa 6.000 kg di carta “Flora Cacao” generati.

Impegno per le persone e per il territorio

Tra le attività a favore dei dipendenti, crescono del 98% le ore di formazione erogate rispetto al 2021, tanto da arrivare a 8mila. Sempre nell’ultimo anno, l’azienda ha lavorato anche per appianare il gender gap al suo interno con il 31% di donne nelle categorie di dirigenti, quadri e impiegati, il 40% in più da un anno all’altro.

Quanto alle iniziative per il territorio, Ferrarelle promuove e sostiene progetti di ricerca scientifica e arricchimento intellettuale, con partner come Telethon. Inoltre affianca Fai e Airc.

Buona parte della ricchezza generata dalle attività di business viene reinvestita e distribuita non sono tra gli stakeholder (circa 232 milioni di euro lo scorso anno), ma anche alla comunità, con oltre 290 mila euro di valore.

A questo, si affianca un modello di approvvigionamento responsabile che passa attraverso una selezione dei fornitori, con una spesa complessiva di quasi 205 milioni di euro, per più dell’85% realizzata su aziende italiane.

“Con questo nuovo bilancio di sostenibilità…abbiamo voluto raccontare con ancora più attenzione e trasparenza i frutti del lavoro che da anni portiamo avanti nell’essere gestori responsabili di una risorsa preziosa che va custodita e che deve generare un benessere condiviso a 360° - spiega in una nota il vicepresidente Michele Pontecorvo Ricciardi-. La sostenibilità è un aspetto non derogabile e una priorità che deve diventare fondante per qualsiasi impresa, soprattutto nell’ottica più ampia del sistema pianeta di cui tutti condividiamo la responsabilità: noi abbiamo intrapreso da anni questo cammino e non intendiamo fermarci”.

 

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