Non si inverte la tendenza già rilevata lo scorso anno: gli italiani hanno più fiducia nelle aziende che in Governo e media, che in quanto ad etica e competenza percepita risultano nettamente distanti. Predilette soprattutto le aziende familiari (+10 punti), mentre a livello settoriale l'apprezzamento risulta diffuso.
A dirlo sono i dati dell'Edelman Trust Barometer 2024, rileva la fiducia nei confronti di quattro istituzioni: governi (locali e centrali), aziende (di tutti i settori), media (tradizionali e social) e Ong, analizzando 28 Paesi e coinvolgendo oltre 32mila persone.
Bene anche la figura del datore di lavoro in Italia e nel resto delle nazioni esaminate, che guadagna ancora terreno. Questo significa anche che, nel complesso, aumentano le aspettative nei confronti di aziende e leader, chiamati ad affrontare il cambiamento non solo al loro interno ma a livello sociale.
Nel complesso, la Penisola si conferma il secondo Paese più fiducioso in Europa dopo l'Olanda, con un Trust Index del 50% (da considerare sempre la disparità di risposte tra persone a reddito elevato e basso, con le prime più fiduciose).
Come spiega Edelman, poi, dal report emerge "un interessante paradosso sociale: se da un lato il rapido sviluppo dell’innovazione lascia intravedere un'era di prosperità, dall’altro, rischia di alimentare i problemi legati alla fiducia, causando potenzialmente ulteriori fenomeni di instabilità sociale e di polarizzazione politica. Nell’anno delle 'grandi elezioni', il consenso nei confronti dell'innovazione è fondamentale per il progresso della nostra società. Benché la popolazione riconosca il ruolo chiave degli scienziati nell'accettazione dell'innovazione, in molti temono che la politica abbia troppa influenza sulla scienza. Questa percezione porta al declino della fiducia nelle istituzioni responsabili di guidarci attraverso il cambiamento e verso un futuro migliore".
