La trasformazione è completa. La semestrale di Poste Italiane conferma la bontà della strategia condotta negli ultimi anni dall’ex-società pubblica addetta alla consegna di lettere e pacchi. L’attività tradizionale non è stata archiviata, ma a far crescere il business sono ormai soprattutto altri filoni, a cominciare da quello assicurativo.
Quanto ai numeri, il periodo gennaio-giugno 2021 si è chiuso con ricavi per 5,7 miliardi di euro, in progresso del 14% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. Il progresso è stato addirittura superiore nel secondo trimestre (+19%), sempre nel confronto con il periodo omogeneo. L’ultima riga di bilancio segnala un balzo dell’utile netto nell’ordine del 42% a raggiungere i 773 milioni di euro.
Numeri che fanno sottolineare all’ad Matteo Del Fonte la bontà del piano strategico 24SI, a cominciare dalla “solidità delle nostre reti fisiche e digitali” e dai “continui progressi sulle priorità strategiche che ci siamo attribuiti”. In particolare, i ricavi riportano Poste al di sopra dei livelli pre-pandemia. Quindi aggiunge: “Il nostro risultato operativo è aumentato del 32% a 429 milioni di euro, più che triplicato su base annua se si considerano i risparmi una tantum realizzati sui costi nel secondo trimestre del 2020”.
Il mix dei ricavi di Poste è cambiato sensibilmente negli ultimi anni, con il calo della corrispondenza compensato dal consolidamento di Nexive e dall’aumento dei ricavi da pacchi. I ricavi del settore assicurativo sono aumentati, anno su anno, del 43,9% nel secondo trimestre 2021, arrivando a 552 milioni (+42% annuo nel primo semestre 2021, pari a 1 miliardo), spinti dall’aumento dei volumi e da prodotti multiramo a margini più elevati. Non a caso negli ultimi anni il gruppo è stato corteggiato dai principali gruppi assicurativi del mercato italiano: la sua rete di sportelli che raggiunge ogni località italiana, insieme con la riconoscibilità del brand e la fidelizzazione di cui gode soprattutto verso la clientela poco bancarizzata sono infatti un valore aggiunto per chi fa polizze di professione. Uno standing rafforzato dal ruolo svolto dall’avvio della vaccinazione anti-Covid, con Poste che è stata braccio logistico dell'operazione attraverso cui sono stati consegnati più di 15 milioni di dosi, oltre a effettuare monitoraggio e tracking dei vaccini nel Paese. La società ha inoltre sviluppato la piattaforma per la prenotazione dei vaccini in otto regioni su 20.
Presentando i dati, Del Fante ha fatto professione di ottimismo sul futuro. “Tre tappe chiave ci forniscono una maggiore visibilità, riducendo in modo sostanziale il rischio di execution relativo al nostro piano”, è l’analisi dell’ad. “In primo luogo, abbiamo firmato a luglio un nuovo contratto collettivo di lavoro di gruppo che sarà in vigore fino al 2023. In secondo luogo, all’inizio del 2021, è stata rinnovata una partnership triennale con Amazon, che consente una crescita dei volumi e dei ricavi, bilanciando i volumi delle aree urbane e rurali e introducendo servizi a più alto valore aggiunto come le consegne programmate. Infine, il nostro contratto sul servizio universale copre l’intero arco di piano, integrando le iniziative ‘Next Generation’ dell’Ue con le nostre nuove soluzioni digitali e una accresciuta cooperazione con i piccoli comuni”.