I trend 2019 del cibo a domicilio in Italia: studenti i più salutisti

Just Eat
Just Eat presenta i risultati del terzo Osservatorio del food delivery online: lo sviluppo del digitale, le cucine e i piatti più popolari per area e target

Il food delivery piace sempre di più agli italiani, che ne apprezzano varietà e facilità nelle diverse occasioni di consumo non più solo nelle grandi città ma anche via via nelle province, in linea con lo sviluppo dei relativi servizi di consegna. A rilevare i trend del cibo a domicilio per aree geografiche e tipologia di acquirente è Just Eat con la terza edizione dell’Osservatorio del food delivery online.

Just Eat ha oggi ha raggiunto una presenza sul territorio in oltre 1.000 comuni e più di 105 province, con oltre 12.000 ristoranti partner e circa 34 milioni di pasti consegnati dal 2014 lungo tutta la Penisola.

Il ruolo del digitale
Secondo le stime dell’Osservatorio Just Eat, oggi il digitale rappresenta circa il 18% dell’intero settore del domicilio (quest’ultimo vale circa 3,2 miliardi di euro, valore totale del mercato del domicilio online e offline) mostrando un incremento pari a 7 punti percentuale in più di penetrazione del digitale rispetto al 2018 e con un potenziale ancora molto consistente di espansione e sviluppo, soprattutto nei centri minori e in provincia.

Chi sono i food delivery users
I più attivi nel food delivery sono i millennial con il 58%, che reggono lo scettro di chi ordina di più a domicilio, soprattutto pizza, ma anche dolci. Nel ranking delle professioni che ordinano di più ci sono in sequenza: impiegati con il 40%, studenti con il 30%, liberi professionisti con il 15%, seguiti da disoccupati con il 5% e casalinghe con il 2%. Sono soprattutto gli uomini, 55% vs. donne 44%, a ordinare e a preferire pizza e hamburger, nonché a variare con maggior frequenza i ristoranti. Le donne invece preferiscono variare le cucine, ed è così che sebbene abbiano una predilezione per l’healthy food, alternano poké e sushi con i dolci, che consumano di più rispetto agli uomini. Le famiglie e gli adulti (36-45 anni) sono i maggiori spendenti, fra essi soprattutto i liberi professionisti, che amano variare di più, mentre gli impiegati fanno più ordini da app e preferiscono la cucina cinese e la pizza. Gli studenti, pur preferendo la pizza, mangiano più healthy di impiegati e liberi professionisti.

Gusti e abitudini degli italiani: le cucine più ordinate e i nuovi trend
La top 10 delle cucine più ordinate nella terza edizione della “Mappa del Cibo a Domicilio in Italia” dà conferma della predilezione della pizza, un dato che rispecchia quanto accade a livello internazionale. In Italia la preferenza è per la variante margherita, seguita da diavola e da capricciosa. Secondo posto confermato rispetto al 2018 è degli hamburger, in particolare con il bacon cheeseburger, terzo posto per il giapponese, che conquista il podio con nigiri saké, edamame e uramaki Philadelphia. Il cinese piace soprattutto in piatti come involtino primavera, riso alla cantonese e ravioli alla griglia. Al quinto posto ci sono i panini, che ingolosiscono con la versione che lascia libera scelta sugli ingredienti e al sesto la cucina italiana con cotoletta di pollo come piatto preferito; in settima posizione ecco il pollo che piace in particolare in piatti come pollo e patate, nuggets, alette calde e speziate.

I dolci nel 2019 vs 2018 prendono il posto dell’indiano, guadagnando l’ottavo posto, e come piatto il tiramisù fa da padrone, poi il cornetto alla crema alla nocciola spalmabile e la vaschetta di gelato. L’indiano, in nona posizione, segue con cheese naan, samosa e chicken tikka masala. Chiude la classifica delle cucine più ordinate quella messicana con burrito di pollo, burrito con chili e nachos.

Quali sono invece i piatti più ordinati a livello nazionale?
Ecco la classifica: pizza margherita, patatine fritte, pizza diavola, involtino primavera, supplì, pizza capricciosa, olive ascolane, riso alla cantonese, crocchette di patate e nigiri sake.

E i nuovi food trend del momento?
Le classifiche 2019 raccontano un atteggiamento di consumo più incline da un lato ai sapori tradizionali di Paesi molto lontani, come Caraibi, Cina e Libano, e dall’altro a sapori più mediterranei, senza che manchi anche qualche "golosità".
Re indiscusso e trend già incoronato nel corso dell’anno è infatti il poké, che registra un dirompente +4.000% di crescita di richieste, seguito da due novità: la cucina tradizionale cinese, che con bao & ravioli mostra un incremento del +546%, e la cucina libanese, che conquista il terzo posto come food trend con +180%, scalando tra l’altro ben 3 posizioni fra le diverse edizioni dell’Osservatorio.

Scalzate quindi quest’anno gastronomia (ora all’ottavo posto con +62%) e rosticceria che regnavano nel 2018 con food trend del momento. Le novità in termini di food trend a domicilio continuano al quarto e quinto posto con i dolci (+170%) e i tramezzini (+94%). Fanno poi ingresso in classifica per la prima volta la cucina vegetariana in sesta posizione con +85%, il thailandese in settima con +67%, e lo spagnolo in decima con +53%, preceduto al nono posto dal pollo con +60%, che conferma la posizione del 2018.

Le abitudini da Nord a Sud città per città
La prima tappa del food delivery è Milano, che come cucina ordinata più in crescita attesta quella che gode del primato nazionale, ovvero il pokè (+16.000%), come Torino (+2.500%) e Roma (+1.000%). Bologna apprezza sempre più i cibi lontani, come il libanese (+620%), mentre situazione opposta per Napoli, fedele alla tradizione dei sapori nostrani e predilige l’italiano (+156%). A Genova si assiste al nuovo trend della pinsa (+360%), seguito dalle crepes, mentre a Brescia e a Verona cresce di più la gastronomia (+163% e +240%), a Trieste vince il trend delle piadine (+850) seguito ancora dal libanese (+612) e a Firenze si affaccia come cucina più in crescita il thai (+447). Più healthy Bari, che registra il trend del vegetariano (+1000%), mentre in Sicilia crescono di più i panini a Catania (+85%) e il gelato a Palermo (+83%). Bolzano sceglie sempre più il giapponese (+250%), come Terni (+58%), Trieste le piadine (+850%), mentre Pesaro il greco (+320%).

La classifica delle città più in crescita per quantità di ordini vede primeggiare tra le grandi Trieste, Napoli e Bari, seguite da Catania, Genova e Palermo, ma è l’Italia delle province a guidare, quest’anno, la crescita con ai primi posti due estremi geografici del nostro paese: Bolzano e Catanzaro, seguite da Alessandria, Asti e Novara, con il loro Asse Piemontese, Pesaro, Cosenza, Sassari e Mantova. Per quanto riguarda invece le città che registrano la maggior quantità di ordini (valore assoluto) troviamo: Roma, Milano, Bologna, Torino, Genova, Napoli, Trieste, Palermo, Pisa e Parma.

In un confronto generale Nord-Sud, emerge anche che al Nord impazza il pokè (25% in più vs. Sud), si mangiano più pizza, più sushi e più indiano rispetto al Sud, dove però i dolci conquistano maggior favore (15% in più), così come i burger (12% in più Napoli vs. Milano), il pollo (se ne mangia circa l'8% in più a Palermo e Napoli vs. Milano) e i panini, soprattutto a Napoli (16% in più vs. Milano).

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