Il mercato richiede una conoscenza più approfondita dei bacini d’utenza

Urbanistica, Real Estate & Cci 2009/ 2 – Editoriale

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Sono finiti i tempi in cui le commercializzazioni si facevano nella classica e molto professionale postura delle gambe distese sul tavolo, comodamente assisi sull’immancabile poltrona reclinabile. È un ritornello che affiora spesso nelle conversazioni, formali e off-record, con operatori e addetti ai lavori in questi tempi di frenetica corsa nelle sabbie mobili, se ci è consentita l’espressione paradossale (ma, Pirandello docet, la verità è nel paradosso). In tempi caratterizzati da crisi economica, calo o razionalizzazione dei consumi e forte competitività (ai limiti spesso della sovrapposizione), una seria analisi dei perimetri urbanistici inerenti agli ambiti concorrenziali nei quali operano le insegne, s’impone come passo preliminare e obbligatorio soprattutto per chi sviluppa progetti commerciali ex novo.

Fra i temi sviluppati all’interno della sesta edizione di Scenari MARK UP dedicati a urbanistica, real estate e centri commerciali, l’argomento legato agli strumenti di analisi e ricerca rivolti in particolar modo allo studio dei bacini d’utenza, merita di essere evidenziato anche in limine a questo speciale che esce in concomitanza con il quindicesimo appuntamento di Mapic a Cannes (18-20 novembre). All’interno del fascicolo, l’intervista a Stefano Barbieri, direttore scientifico di Sincron Inova, e lo studio di Paola Fabbi, direttore esecutivo software development sempre di Sincron Inova, sulla sovrapposizione dei bacini d’utenza relativi ai punti di vendita di 9 insegne specializzate nel bricolage su grandi e medie superfici, presenti a Milano e provincia, rappresentano un anticipo, anche piuttosto corposo, a una trattazione che troverà nel prossimo Report online di MARK UP uno spazio più adeguato alla complessità del tema.

Il linguaggio tecnico e l’abbondanza quasi stordente di dati e numeri non deve scoraggiare il lettore non avvezzo al taglio scientifico dei ricercatori. Il tema ha implicazioni molto più pragmatiche di quanto possa apparire dalla veste formale della trattazione. Basta enucleare alcuni esempi per far trasparire il valore strategico di alcune evidenze statistiche spesso trascurate, sottovalutate o semplicemente tenute in non cale. Come precisa Stefano Barbieri nell’intervista pubblicata di seguito, ragionare solo sulle fasce isocrone dei centri commerciali e di insediamenti affini come factory outlet centre e retail park, così come sono riportate spesso dai promotori nelle loro comunicazioni istituzionali e stampa, ha una rilevanza scarsamente strategica; soprattutto quando la si consideri dal punto di vista del posizionamento concorrenziale di una data struttura ubicata in un preciso contesto urbano nel quale la distribuzione estremamente variabile della popolazione anche all’interno di una sola fascia isocrona (per esempio, i 15’), determina le premesse per ragionamenti molto interessanti alla luce anche dell’assetto competitivo circonvicino. .... Continua

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Cci2009/2-Editoriale
di Roberto Pacifico / novembre 2009

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