In Italia 1 famiglia su 3 è composta da una persona: chi sono i “single” oggi

La nuova era dell'orgoglio single secondo l'analisi Ipsos. Nei prossimi 20 anni previsto un +9% di genitori single e -18% di famiglie con figli

Chi vive da solo o ci ha vissuto almeno una volta sa bene quanto possa essere complicato fare spesa e gestire la dispensa in un Paese di scaffali popolati da referenze in formato famiglia, o comunque lontani dalla mono-porzione. Le esigenze delle famiglie con un solo componente hanno ancora ampi margini di risposta da parte del mercato di prodotti e servizi, ma anche della comunicazione. Si pensi solo a come in Cina il colosso dell'eCommerce Alibaba abbia fatto della Giornata Mondiale dei Single (11 novembre) un evento di shopping senza pari. Parliamo, tra l'altro, di un segmento di popolazione già rilevante e destinato a crescere ulteriormente, come rileva l'Osservatorio Single di Ipsos, che ha analizzato anche il sentiment di questo cluster in Italia.

Le famiglie composte da una sola persona sono in aumento e, solo in Italia, risultano il 33% del totale, con una persona su cinque che ha meno di 45 anni. Una tendenza che influenzerà anche il futuro, dato che secondo le stime nei prossimi 20 anni cresceranno del 17% le persone sole e diminuiranno del 18% le coppie con figli, con un +9% di genitori single solo nel Belpaese. La ricerca Ipsos inserisce questa nuova tendenza nell'ambito di un sentimento diffuso che vede la popolazione nazionale sempre più incline a trascorrere del tempo in solitaria, un bisogno sentito dal 60% degli italiani. Dato confermato anche dal fenomeno delle coppie LAT (Living Apart Together), coppie che rifiutano la convivenza scegliendo una diversa modalità di vivere la relazione (da qui la messa tra virgolette nel titolo del termine "single", perché chi vive solo non significa non sia in una relazione sentimentale). D'altro canto, va rilevato anche un fenomeno esattamente opposto, ovvero quello delle persone che convivono da "separate in casa" per questioni di insostenibilità economica del vivere soli. Non a caso il 45% dei single afferma di avere difficoltà a mantenere il proprio tenore di vita e l'83% sostiene che è importante pianificare i risparmi per affrontare il futuro.

Tra "orgoglio single" e desiderio di condivisione

Negli ultimi anni il racconto dell’essere single si è spostato facendo emergere i tratti più valoriali e un concetto di fierezza nuovo. La persona single nella contemporaneità è percepita come completa, indipendente, sicura e con la piena consapevolezza di sé e del valore del tempo per sé. Prendersi dei momenti in solitaria è percepito come sinonimo di arricchimento interiore e non tanto di stranezza o destino avverso. Nota di colore (scuro): a conferma di quanto la percezione collettiva sul tema sia cambiata basti pensare che un tempo tra  le motivazioni di ricovero psichiatrico figuravano tratti come la timidezza, la bassa socievolezza o l'essere taciturni.
Il quadro tracciato da Ipsos parla invece di un 67% che trova soddisfacente fare attività da soli, soprattutto se donne (74%, rispetto al 61% degli uomini). In merito alle attività da fare da soli i viaggi in solitaria risultano molto appealing per il single. In Italia i single traveller sono cresciuti di più di un terzo rispetto al 2021. Un primato che coinvolge ancora una volta soprattutto le donne, che in questa esperienza vedono un'opportunità fondamentale per acquisire fiducia ed essere orgogliose di loro stesse (72% vs 57% degli uomini single). Una tendenza che non stupisce e che fa da sorta di rivalsa rispetto a una narrazione storica e sessista dove la donna sola è "la zitella" e l'uomo solo "lo scapolo".
Essere single, dunque, oggi non è più sintomatico di un fato avverso, ma di emancipazione da norme sociali restrittive. L’analisi condotta da Ipsos mostra un profilo del single che indaga e conosce il proprio io per stare meglio con sé stesso e con la chiara volontà di non accontentarsi. Il 75% sostiene di sapere cosa vuole e di scegliere il meglio per sé.
Un'indipendenza, infine, che non significa certo ascetismo, come conferma il successo delle app di dating. Secondo i dati dell'ultimo trimestre, Match Group, l'azienda madre di Tinder, Hinge, OKCupid, Meetic conta più di 16,5 milioni di utenti paganti. Gli strumenti e piattaforme di incontro sembrano essersi liberate da certi stereotipi e sono sempre più percepite come occasioni per connettersi e aprirsi all’altro, ampliando la propria cerchia di legami e i propri orizzonti. Il 50% degli intervistati Ipsos sostiene che le app social e di incontri siano un’opportunità di valore per creare relazioni, amicizie e (non solo) incontri casuali.

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