Il libro "La nostra filiera si racconta" realizzato da Compral Latte e Inalpi. La filiera corta e controllata si conferma sistema virtuoso e in crescita

Il libro La nostra filiera si racconta presentato durante il convegno, moderato dal giornalista Beppe Gandolfo, che ha coinvolto i vertici di Compral Latte e Inalpi, Intesa-Sanpaolo e DeLaval, "vuole raccontare la nostra storia ai consumatori, per dare loro elementi reali su cui valutare i prodotti -spiega Bartolomeo Bovetti (Compral) nel ripercorrere i passaggi principali che hanno portato alla realizzazione del libro e gli obiettivi del progetto-. Far conoscere il sistema che sta intorno alla filiera, i singoli passaggi, un racconto semplice di quello che avviene dietro le quinte da cui nascono i nostri prodotti”.

Alla realizzazione di questo volume ha contribuito la divulgatrice scientifica, Beatrice Mautino. Alla tavola rotonda hanno preso parte Raffaele Tortalla, Presidente Compral Latte, Ambrogio Invernizzi, Presidente Inalpi SpA, Marcello Pellegrino, Direttore Compral Latte.
Il 2023 è stato un anno positivo, ma quello che mi preme sottolineare è come, in tutti questi oltre 10 anni, abbiamo sempre avuto la capacità di collaborare in uno scambio reciproco tra il nostro mondo dei conferitori e quello dell’industria rappresentato da Inalpi -commenta Raffaele Tortalla-. Ci siamo vicendevolmente sostenuti nei momenti più complessi, sapendo che far crescere questo progetto di filiera vuol anche dire costruire il nostro futuro e quello di tutte le nostre aziende, un progetto che ci è invidiato. E se devo guardare al 2024 so che dovremo lavorare molto, dobbiamo crescere nella raccolta della materia prima, perché grazie agli investimenti che Inalpi sta facendo, la richiesta è in continua crescita”.

Ambrogio Invernizzi ha invece sottolineato come il concetto di filiera sia estremamente utilizzato, ma poco realizzato nella pratica: “Fare filiera ha un significato specifico, vuol ad esempio dire, e credo che questo sia il grande merito di questo nostro sistema, eliminare il conflitto -spiega Invernizzi-. Noi lo abbiamo fatto attraverso l’indicizzazione del prezzo del latte pagato alla stalla, attraverso il coinvolgimento di un ente terzo (Facoltà di Agraria dell’Università di Piacenza) che ci supporta dandoci quel valore su cui creare le transazioni. E poi abbiamo fatto filiera reale lavorando insieme, lavorando sulla formazione, sul benessere animale, creando un rapporto non di sola successione, ma un vero e proprio gruppo di persone che vogliono perseguire una sempre crescente sicurezza, qualità e sostenibilità".

Marcello Pellegrino, direttore di Compral Latte, ha poi puntualizzato un aspetto importante sulle dimensioni della filiera: “La grande strategia della filiera è stata quella di condividere le regole tra la parte agricola, quella industriale e il cliente finale. Questo ha consentito che gli allevatori diventassero i reali protagonisti del progetto. Noi abbiamo la possibilità di rappresentare tutto il territorio piemontese, oggi con maggioranza nel cuneese e torinese, ma grazie a questa filiera anche i territori collinari e montani, possono e continuano a vedere vivi i propri allevamenti. Da questo ragionamento è chiaro che parliamo poi anche di dimensioni diverse delle singole aziende che però, nella nostra filiera trovano tutte uguale collocazione, perché mettiamo insieme dimensioni diverse, ma con valore paritario che, lavorando bene, producendo latte di valore possono lavorare in modo uguale. Oggi abbiamo Compral Latte, che ha 260 associati, e conferisce 750 tonnellate di latte ogni giorno in Inalpi, rappresentiamo un quarto di tutto il latte movimentato in Piemonte, con circa 25.000 vacche da lattazione”.

L’incontro si è poi concluso con l’intervento di altri due attori entrati in tempi più recenti all’interno del sistema, ma che costituiscono oggi un altro mattone nella costruzione della casa filiera latte: Pier Mario Romagnoli, direttore area Agribusiness Piemonte sud e Liguria di Intesa-Sanpaolo, che ha illustrato il progetto e la sua funzione all’interno della filiera; e Stefano Nappa, sales territory manager, che ha ricordato come DeLaval rappresenti un concreto supporto alla sostenibilità di ogni singola azienda agricola, supportando la crescita della produzione del latte, la conservazione, l’alimentazione e la gestione della mandria.

La filiera corta e controllata si conferma dunque non solo sistema virtuoso, ma anche sistema in crescita, che ha numerosi obiettivi per un futuro molto prossimo, con occhio attento a una crescita che sia sinonimo di sostenibilità ambientale, ma anche sociale ed economica. Una sostenibilità reale.

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