Influencer: perché gli italiani li seguono e come spingono all’acquisto

I risultati della ricerca promossa da Buzzoole e un focus specifico su nativi digitali e video-food da una seconda indagine di Chef in Camicia

Perché gli italiani seguono gli influencer? Qual è il ruolo di questi attori nel processo d'acquisto degli utenti? Quali sono i temi che attraggono più interesse?
Queste le domande cui si propone di rispondere la ricerca “Italiani & Influencer: i protagonisti dei social visti dai loro follower”, promossa da Buzzoole, Mondadori Media e InfoValue.

Metodo

L'indagine ha analizzato oltre 230 profili tra brand editoriali sui social media e «social star» italiane, che hanno costruito la popolarità sui social network raggiungendo almeno 100mila follower. Dal procedimento sono escluse le celebrities, cioè personaggi pubblici la cui notorietà non è strettamente connessa ai social media. Sono state inoltre coinvolte 1.500 persone rappresentative degli italiani 18-54 anni in rete, che seguono sui social almeno un macro-influencer o brand editoriale, con particolare attenzione al target femminile.

Risultati

Senza sorprese, il social dove gli influencer sono più seguiti è Instagram (67%), in particolare per quanto riguarda il mondo fashion e travel. Seguono Facebook (59%), che risulta vincente soprattutto per il food, e YouTube (53%), dove si guardano soprattutto recensioni in ambito alimentare, su tecnologia e motori. Molto interessanti anche per capacità di intercettare segmenti specifici Twitch (4%) e TikTok (9%), luoghi prediletti per i giovani in cerca di intrattenimento.

Ma quanto spesso si seguono influencer e brand editoriali? Secondo la ricerca le interazioni sono mediamente elevate, con il 37% che li seguono ogni giorno con continuità e la stessa percentuale che lo fa ogni 2/3 giorni. Pochi (8%) coloro che lo fanno di rado o solo una volta a settimana (18%).

Gli utenti online coinvolti dall'indagine amano seguire mediamente 3,6 tematiche delle 9 considerate. I giovani 18-34 anni seguono con maggior frequenza gli ambiti motori e tecnologia, mentre i 35-44enni hanno una particolare attenzione per i temi legati a family e wellness.

Passando al perché si seguono gli influencer, la principale motivazione degli italiani è la ricerca di consigli e informazioni, in linea con il fatto che sono ritenuti degli esperti nei rispettivi ambiti (54%). In particolare, per i settori beauty e cucina si parla di consigli, per tecnologia e motori si menziona lo status di esperto e per quanto riguarda infine gli ambiti family e moda il riferimento è a un influencer-modello d'identificazione.

A seguito di questo scenario complessivo, emerge anche la concreta validazione da parte dell'audience della funzione “commerciale” di influencer e brand editoriali. Tra le funzioni più riconosciute relative al processo d'acquisto quella di "how to"/tutoraggio nella spiegazione di un prodotto (54%), di conoscenza delle novità (47%), del dove e quando acquistare una referenza (41%, in particolare per auto e moto) e da ultima di trend setter, ovvero segnalazione e diffusione dell'ultima moda (27%).

Stando alla maggioranza degli utenti, i consigli dei macro influencer sono seguiti abbastanza (52%), ma c'è anche un 34% che afferma di seguirli molto o moltissimo, mentre solo il 15% li tiene in bassa considerazione. La metà del campione dichiara inoltre di aver effettuato uno o più acquisti a seguito di tale influenza.

Un focus su nativi digitali e contenuti food

La media company Chef in Camicia ha svolto un’indagine tra i propri utenti, una community complessiva di quasi 3,5 milioni di follower, in prevalenza giovanissimi e millennial, declinati sui più importanti social network. Fotografate, in particolare, le abitudini di fruizione online di video a tema food da parte della generazione Z, ovvero dei nativi digitali.

Il 98% dei 42mila utenti coinvolti dall'indagine ha dichiarato di guardare video-ricette per puro intrattenimento oppure per prendere spunti originali, tra ingredienti “segreti”, trucchi e lavorazioni particolari, mentre solo il 2% per riprodurle fedelmente ai fornelli di casa. Tra gli oltre mille video pubblicati in un anno sui canali di Chef in Camicia, suddivisi in circa venti format di intrattenimento diversi, i più visualizzati dai ragazzi sono stati quelli della “cucina stellata”, ovvero ricette dei grandi chef italiani, seguiti a stretto giro da quelli “sound on”, brevi video-ricette senza musica né voce narrante ma solo i suoni in alta definizione delle materie prime in lavorazione e in cottura.

La passione per il suono come forma di foodtainment è un trend in continua crescita, come confermato dai dati di fruizione, che vedono i sound on preferiti dal 30,7% degli utenti. Il video più visto del 2020? Una tagliata di scottona preparata sulle rive di un torrente, che ha collezionato oltre 2,6 milioni di visualizzazioni su tutti i canali.

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