La csr come call to action creativa che avvicina al brand: il caso Innocent

Il brand di smoothie invita i consumatori a sferruzzare cappellini di lana che "vestiranno" le bottiglie, il tutto con risvolto solidale e inclusivo

Pochi ingredienti ma buoni: una tendenza che funziona tanto per il mondo delle ricette alimentari quanto per quello delle iniziative di marketing sociale e csr, dove coinvolgere i consumatori in prima persona attraverso manualità e creatività è sempre un elemento vincente.

Su questa scia il successo di un'iniziativa come quella degli smoothie Innocent, che anche quest'anno rilancia "Tanto di cappellino". L'iniziativa è una call to action, o meglio una "call to knit", perché invita le persone a sferruzzare e a creare cappellini di lana per vestire le bottigliette del prodotto disponibili presso i banco frigo di alcuni supermercati e pdv horeca.

Per ogni referenza venduta col suo cappellino saranno donati 0,20 centesimi di euro in beneficenza all'associazione Auser Lombardia, che si dedica con i suoi volontari a favorire l’invecchiamento attivo degli anziani, offrendo agli stessi calore e supporto. Un progetto con risvolti di inclusione sociale che per l’edizione 2021 ha come partner tecnico Bettaknit.

Le creazioni sono da spedire direttamente ad Innocent, che ha preparato, pur non richiedendo particolare abilità tecnica nelle realizzazioni, un manuale di supporto per i principianti. Un modo, come dicevamo, per favorire la partecipazione creativa rendendo al contempo parte di una giusta causa e approfondire la relazione con il marchio: un mix di ingredienti semplici ma per efficaci nel soddisfare le esigenze del consumatore odierno e il suo crescente senso di responsabilità sociale. Il tutto passando attraverso quel vero e proprio medium, di csr e non solo, chiamato packaging.

 

 

 

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